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Urbino, 22/04/1795 - Roma, 03/12/1857
Fu allievo del padre professore dell'Accademia di San
Luca a Roma che avanzò di gran lunga per una sua particolare maniera
casta e pura che tiene del leonardesco (dalla "Storia dell'Accademia di
San Luca" del Missirini). Però più che dalla sua pittura la sua fama gli
venne dalla canzone e dal sonetto di Vincenzo Monti del quale ritrasse
la figlia Costanza sposata al conte Perticari (quadro attualmente
nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma).
Delle sue opere ricordiamo i quattro dipinti: Dante e Beatrice;
Petrarca e Laura; Ariosto ed Alessandra; Tasso ed Eleonora
commissionati dalla duchessa di Sagari; Giuditta che porta sopra un
bacile la testa di Oloferne; Sacra famiglia e l'Assunta, duro nei
contorni quest'ultimo, da sembrare intagliati e di non buone
proporzioni; i cartoni per i mosaici della facciata della basilica di
San Paolo in Roma; Il Tasso accolto dal principe di Sant'Onofrio;
una lunetta nel Museo Vaticano; Ritratto della principessa reale di
Danimarca. Eseguì altri dipinti per le chiese di Sant'Onofrio e di
San Giovanni in Laterano.(A. M. Comanducci)
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