Pillole d'Arte

    
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Giorgio Belloni




Codogno, 12/12/1861 - Azzano di Mezzegra (CO), 12/04/1944

Nato a Codogno il 12 dicembre 1861 morto ad Azzano di Mezzegra (Como) il 12 aprile 1944. Si iscrisse al corso di disegno dell'Accademia di Brera nel 1878 ed ebbe poi a maestro Giuseppe Bertini. Fu a Verona qualche anno a perfezionarsi con studi dal vero all'aria aperta. Quando, tornato a Milano verso il 1890 espose i suoi primi quadri, erano già in lotta le tendenze di tre generazioni. Tramontava il vigoroso romanticismo, trionfava l'obbiettivismo e albeggiava il movimento divisionista.

Lavorò con viva fede nelle sue forze, esprimendo in una lunga serie di opere il meglio dell'animo suo di pittore equilibrato e sensibile: Pesci (1884); Torna il sereno e Tempo triste (1887); Marascari e Sopra i monti di Erbesso (1889); Bosco di faggi (1900); Giornata burrascosa; Meriggio; Ritratto di mia moglie (1898); Autunno morente; Cosa bella e mortal passa e non dura (1906); Visione di pace (1908); Settembre in Liguria; La vita del porto (1909); Fine serena (1913; Verso il tramonto (1926); La notte si avvicina (1929). Il quadro Visione di pace, a cui venne conferita una medaglia d'oro del Ministero della Pubblica Istruzione appartiene alla Galleria d'Arte Moderna di Milano.
Il Belloni fu premiato con due medaglie d'oro a Vienna ed a Monaco. Altre due medaglie d'oro ebbe a Milano ed un'altra ancora all'Esposizione Universale di Parigi del 1900. Alla Biennale Veneziana del 1914 espose una «individuale» con 32 opere. Nel 1920 ebbe il premio Principe Umberto col quadro I nostri figli.

Alla Galleria d'Arte Moderna di Roma esistono Vento e Fine serena; in quella di Firenze Crepuscolo nel parco; e in quella di Venezia Vecchi platani. Il Museo Civico di Torino possiede Sinfonia e il Museo Revoltella di Trieste Tramonto sereno; Acquazzoni di primavera, è nel Museo di Brooklin (New York).

(A. M. Comanducci)