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Napoli, 07/08/1888 - 1990
Destinato dalla famiglia a fare il medico si iscrive all'Accademia di
Belle Arti di Napoli. I suoi esordi si avvicinano stilisticamente alla
Secessione napoletana dei ventitre, in particolare si avvicina a
Francesco Galante e Gennaro Villani.
La sua pittura è estremamente versatile e spazia tra i vari momenti
pittorici con estrema facilità, così che lo troviamo qualche anno dopo
sicuramente più vicino al gruppo del Novecento. Tale versatilità ci
lascia una produzione ricca in numero di opere ed in varietà di
soggetti, troviamo infatti dal paesaggio alla figura, ma non mancano
nature morte spesso di notevole pregio qualitativo.
Nel 1934 viene inviato con un gruppo di altri pittori, tra cui Plinio
Nomellini e Giuseppe Casciaro, in Tripolitania per riportare, su
richiesta del regime, in immagini la situazione della colonia italiana. E' anche decoratore e realizza numerosi affreschi ispirati all'arte sei-settecentesca nel sud Italia a partire dal 1918 con la chiesa di San
Massimo in Orta di Atella.
(A.M. Comanducci)
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