Pillole d'Arte

    
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Umberto Boccioni




Reggio Calabria, 19/10/1882 - Sorte (Vr), 17/08/1916

Fu pittore, scultore e scrittore. Autodidatta sebbene frequentasse, per qualche tempo, la Scuola libera del nudo e lo studio di Giacomo Balla a Roma. A venti anni incominciò a viaggiare per l'Europa sostando a Parigi e a Berlino. In Russia risiedette sette mesi dando lezioni di pittura. Rientrato in Patria nel 1904 lavorò tra Padova e Venezia. Nel 1906 incontratosi con Marinetti, che aveva allora fondato il movimento futurista italiano vi partecipò e l'11 aprile 1910 con Luigi Russolo, Balla, Gino Severini e Carlo Carrà lanciò il primo manifesto dei pittori futuristi. Da questa epoca iniziò una sorprendente attività consacrata all'Arte futurista che egli sentiva con sincera passione ed esprimeva con stupefacente senso interpretativo.

Con Marinetti corse per le capitali europee, dove, con manifesti, discorsi ed esposizioni, entrambi determinarono una specie di rivoluzione artistica, soprattutto nel campo della scultura, dalla quale uscì il futurismo di Aleksandr Archipenko. Le tre donne, La madre; Autoritratto ed altri lavori di prima maniera sono nella collezione Baer di Milano: La signora Virginia, ed una collezione di acqueforti e punte secche nella Galleria d'Arte Moderna di Milano e in quella di Roma Donna perduta. Nella raccolta di Marinetti a Roma erano i suoi migliori saggi futuristi: Elasticità; Foot Baller e Stati d'animo. La vedova del Maestro Busoni possiede La città che sale. A lei ed al musicista Busoni, l'artista, nel 1916, fece ritratti che segnano un clamoroso ritorno al vero come forma visibile.

La risaia è nella collezione Burchardt di Berlino. Alla Quadriennale romana 1948 erano esposti: Dinamismo di un footballer, Elasticità, Gli addii, Quelli che vanno, Quelli che tornano, Antigrazioso, Muscoli in velocità, Bottiglia. Alla XXV Biennale veneziana (1950) figuravano 17 sue opere d'arte futurista, dal Cavallo cavaliere e carreggiata (1910), agli Stati d'animo (1911), al Dinamismo di un corpo umano (1913), alla Costruzione spiralica (ora alla Galleria d'Arte Moderna di Milano). Coltivò l'acquaforte e una raccolta completa delle sue stampe si conserva agli Uffizi.

(A. M. Comanducci)