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Firenze, 29/10/1846 - Firenze, 19/01/1906
Nato a Firenze il 29 ottobre 1846, morto nella stessa
città il 19 gennaio 1906. Terminati i corsi dell'Accademia, nella quale
insegnavano il Pollastrini e il Marubini, frequentò per poco tempo, la
scuola del nudo di Antonio Ciseri. Ritiratosi a San Gimignano per
ragioni di salute, si dette allo studio dal vero della natura, ed alla
composizione di quadri campestri di una verità ed evidenza che riempì di
luce le sue tele.
Può dirsi veramente osservatore profondo e scrupoloso copiatore dal
vero, uno dei migliori paesisti della sua epoca della scuola toscana.
"In tutta l'opera di quello artista è diffuso un candore pastorale, e
come una delizia discreta, che ha per argomento le zolle, le piante, i
greggi, i carbonai, le contadine" (Francesco Sapori).
Espose: alla Mostra di Belle Arti a Firenze nel 1872, Filo elettrico;
a Parigi nel 1878, Vita tranquilla; alla Reale Accademia di
Londra nel 1883, Ritorno dalla festa; a Torino nel 1884, La seminagione del
grano, attualmente nella Galleria d'Arte Moderna di Roma; a Venezia
nel 1887, Le rogazioni e Vita tranquilla; e alla
Promotrice di Firenze nel 1888 La benedizione dei campi.
Fra le sue numerose opere notansi: La fidanzata; Mattino a Bocca
d'Arno; Raccolta delle ulive; Mattino primaverile; Ave Maria;
L'aratura; Pascolo; Al sorgere del sole; Verso l'ovile; Le gramignaie al fiume; Il primo assalto; La fiera di San Gimignano;
Il riposo nel campo; Il ritorno dalla fiera; L'Ave Maria; A Montemiccioli; La sete nei campi; Marina di Pisa; Bilance a Bocca
d'Arno; Meriggio; Carbonaie dopo la pioggia; La divina pastora;
Le anitre; Gaiezza; Pineta del Tombolo.
Il Cannicci visse una vita modesta che gli concesse scarse
soddisfazioni.
(A. M. Comanducci)
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