Rovigo, 10/07/1887 - Pavie-sur-Gers, 23/09/69
Figlio di Pacifico e Regina Bianchini, nacque a Rovigo, in una famiglia
israelita originaria di Venezia, il 10 luglio 1887. Dal 1900 al 1917
risiedette a Padova, dove s'iniziò all'arte con il pittore Giovanni
Vianello. Era suo compagno di studi, fino al 1908, Felice Casorati;
ambedue gli allievi conservarono molta gratitudine al loro maestro,
profondo conoscitore della tecnica della pittura ad olio e ad affresco.
Il Cavaglieri, non ancora ventenne, nel 1907 era presente alla mostra
della Società amatori e cultori di belle arti a Roma. Nel 1909 figurava
con tre opere alle mostre Bevilacqua La Masa a Ca' Pesaro, a Venezia,
celebri esposizioni giovanili d'avanguardia che si contrapponevano
vivacemente al carattere accademico delle prime biennali. Nella mostra
collettiva del 1910, pure a Ca' Pesaro, espose in una sala quattordici
opere (nella stessa mostra sono da segnalare le personali di Boccioni,
Wolf Ferrari e Garbari, oltre a quelle del gruppo dei più noti giovani
artisti allora operanti nel Veneto). Nel 1911 il pittore soggiornò a
Parigi. Nella collettiva annuale del 1912 a Ca' Pesaro, a Venezia,
ottenne una seconda mostra personale di diciannove opere e fu presente
per la prima volta anche in una selezione di giovani artisti alla
Biennale, dove figurerà poi ininterrottamente fino al 1924.
Nel 1911 espose a Roma, nel 1913 a Monaco, nel 1914 e nel 1915 alla
Permanente di Milano e quindi a Parigi, ottenendo un notevole successo.
Nel 1919 tenne una mostra insieme con Hans St-Lerche a casa Cagiati a
Milano e nel 1920 un'altra personale alla galleria Pesaro
di Milano, insieme con St-Lerche e Alberto Martini. Dal 1921, anno in cui si sposò con Giulietta Catellini (che appare nei ritratti già dal 1912), al 1925 soggiornò a
Piacenza e quindi si stabilì a Pavie-sur-Gers, presso Auch in Guascogna,
in una bella villa al centro di una vasta tenuta di sua proprietà. In
questa casa passò tutta la vita, alternando lunghi soggiorni a Parigi e
in Italia.
Espose quindi quasi ininterrottamente al Salon d'Automne a Parigi e in
alcune note gallerie della capitale francese. Nel 1948, nel 1950 e nel
1952 fu presente alla Biennale di Venezia. Nel 1953, per invito di C. L.
Ragghianti, gli venne allestita una grande mostra alla "Strozzina" di
Firenze; nel
1967 fu invitato con quattordici opere alla mostra dell'arte moderna in Italia
1915-1935 a palazzo Strozzi a Firenze.
Il Cavaglieri fu un pittore naturalmente portato già dal primo decennio
del Novecento a superare il naturalismo verista allora in voga e a fare
propria la lezione dell'impressionismo francese secondo
un'interpretazione molto personale, che lo avvicina piuttosto a Bonnard
e a Vuillard che agli impressionisti classici. La sua posizione
d'avanguardia nelle mostre di Ca' Pesaro dal 1909 al 1913 costituisce la
premessa al suo futuro sviluppo, tra Venezia e Padova, vicino a Ugo
Valeri, Casorati, Gino Rossi, in un ambiente studentesco portato alla
modernità dagli stessi studi e dalle indagini culturali che sapevano già
allora spaziare in un largo campo europeo. L'artista predilesse per
molti anni un soggetto quasi unico, l'interno delle sue stanze, quelle
belle sale di palazzi di provincia, cariche di mille cose inutili e
decorative: nature morte e perfino paesaggi sono visti da questo interno
in un'aria ovattata, ferma, senza tempo.
Guido Perocco - Dizionario
Biografico degli Italiani - Volume 22 (1979) -
treccani.it
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