Pavia 10/04/1837 - Milano 10/06/1878
Tranquillo Cremona nacque a Pavia il 10 aprile
1837. Rimasto presto orfano dei genitori, manifestò fin da giovanissimo
la sua attitudine per la pittura tanto che già dal ?49 risulta iscritto
alla civica scuola di pittura dove, allievo di Giacomo Trecourt, ebbe
modo di conoscere Giovanni Carnovali.
Nel 1852 si trasferì a Venezia, dove frequentò
l'Accademia di Belle Arti e studiò la pittura veneziana del
Cinquecento della quale apprezzava soprattutto la ricchezza cromatica.
Dopo un breve ritiro presso la sorella in Lomellina per evitare la
proscrizione, giunse a Milano dove si iscrisse all'Accademia di Brera
partecipando alle esposizioni annuali.
Dalle lezioni di Giuseppe Bertini e Francesco
Hayez derivò l'interesse per i soggetti storici che caratterizzano la
sua attività ancora agli inizi del settimo decennio: Una visita alla
tomba di Giulietta e Romeo del 1862 , Marco Polo alla corte del Gran Kan
del 1863. In questi anni collaborò anche come caricaturista ad alcuni
fogli e testate umoristiche, eseguì disegni per litografie, figurini di
moda e alcuni frontespizi per le edizioni Ricordi.
Nel 1863 si avvicinò al gruppo di artisti che
diedero vita al movimento della scapigliatura, ma nonostante la sua
attiva partecipazione al gruppo, la sua produzione pittorica rimase nei
limiti del tardo romanticismo con opere quali La tradita del 1866
o Idillio, esposto a Brera nel 1866. Solo con I cugini,
esposto a Torino nel 1870 e a Brera nel 1871, Cremona giunge alla
maturazione del suo stile personalissimo di sfaldare le forme in
complicate e morbide essenze luminose. Nascono così le sue opere più
celebri come Silenzio amoroso, In ascolto del 1874, L'edera, ultimo
suo lavoro, del 1878. In questi stessi anni era cresciuta anche la sua
fama di ritrattista, attestata dai ritratti di Maria Marozzi, della
Signora Déschamps o di Vittore Grubicy.
Aveva anche sperimentato la tecnica
dell'acquerello nella quale portò a risultati estremi la sua ricerca di
dissoluzione formale: tra questi fogli si ricordano Le page boudeur
e High Life del 1876, I
cuginetti, Ripassando la lezione e Le curiose.
Negli ultimi anni non mancarono riconoscimenti
ufficiali: nel 1874 fu nominato socio onorario dell'Accademia di Brera e
nel 1878 direttore della scuola d'arte di Pavia. Morì improvvisamente il 10 giugno 1878, secondo
le prime biografie per avvelenamento dovuto all'abitudine di impastare i
colori sul braccio invece che sulla tavolozza.
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