Pillole d'Arte

    
Autori   |   Opere   |   Documenti   |   Bibliografia   |   Contatti   |   Esci

 

Edgardo Curcio




Napoli, 12/08/1881 - Napoli, 23/08/1923

Figlio di Ildefonso, avvocato, e di Maria Concetta Renda, figlia dell'architetto Nicola, nacque a Napoli il 12 ag. 1881. Frequentò per un breve periodo l'Istituto di belle arti, ma la sua formazione avvenne presso la scuola libera di G. Boschetto che, proseguendo l'eredità morelliana, entrò in concorrenza con i corsi regolari dell'istituto. Fra il 1905 e il 1906 il Curcio si recò a Roma dove abitò in via Ripetta e frequentò la scuola libera di nudo di via Margutta. Non perse i contatti con Napoli; di tanto in tanto tornava allo studio del Boschetto e partecipava alle iniziative dei suoi amici. Collaborò, infatti, ad organizzare nel 1909 l' Esposizione giovanile d'arte, tenuta al rione Amedeo, cui parteciparono anche E. Pansini, E. Viti, R. Uccella, S. Gatto, F. Casorati (che in quel periodo soggiornava a Napoli). Questa mostra, che si differenziava dalle iniziative del Circolo artistico o della Promotrice Salvator Rosa, costituì il banco di prova del gruppo che Ricci (1981) ha chiamato "Secessione del 23", con un richiamo esplicito alle secessioni tedesche e austriache. Il successo dell'Esposizione giovanile indusse il gruppo a ripetere l'esperienza allargandola a livello nazionale nel 1912 e nel 1913.

Nel 1911 Pansini raggiunse il Curcio a Roma e insieme visitarono l'Esposizione internazionale di Valle Giulia riportandone una forte impressione: Zuloaga, Anglada, Klimt e F. von Stuck costituivano le maggiori attrazioni nel panorama internazionale. Il Curcio, che a Roma aveva cominciato a seguire l'indirizzo divisionista del napoletano E. Lionne, del giovane Balla e di C. Innocenti, rimase affascinato da Klimt. Senza divenire mai un seguace pedissequo del pittore austriaco, ne assorbì tuttavia la lezione dal punto di vista sia tecnico sia compositivo. Quando nel 1916 Boccioni scrisse il Manifesto dei pittori meridionali, il Curcio compare tra i pittori e scultori napoletani a cui è indirizzato (Archivi del Futurismo, I, Roma 1958, p. 90).

Durante la sua breve vita il Curcio partecipò a varie mostre: nel 1912 alla XXXV Promotrice di belle arti "Salvator Rosa", l'anno seguente alla II Esposizione nazionale giovanile d'arte, tenuta a Napoli, e alla Mostra artistica giovanile di Venezia; nel 1914 espose alla Mostra temporanea d'arte alle Tamerici, a Montecatini, e nel 1915 alla II Esposizione nazionale di belle arti a cura del Comitato rinascimento artistico meridionale, aperta a Napoli. Con lo scoppio della guerra il Curcio aveva sospeso la sua attività pittorica e per un anno non espose nulla. Tornò ad esporre nel 1917 alla XXXVIII Promotrice di belle arti e poi alla Mostra giovanile alla galleria Floridiana nel 1920. Il 1921 fu un anno denso di attività: partecipò alla I Biennale romana, alla Esposizione Circolo Politecnico di Napoli, alla I Mostra nazionale dei grigio-verdi, alla I (ed unica) Biennale nazionale d'arte di Napoli. L'anno successivo espose alla XI, Promotrice napoletana, all'Esposizione fiorentina primaverile, alla I Mostra d'arte moderna alla Fiera campionaria di Napoli, alla Quadriennale nazionale di Asti tenuta a Torino e infine alla Mostra primaverile di "Fiamma", aperta a Roma.

Il Curcio morì a Torre del Greco (Napoli) il 23 ag. 1923 per una banale caduta da una scala.

(Mariantonietta Picone Petrusa  - treccani.it)