Pillole d'Arte

    
Autori   |   Opere   |   Documenti   |   Bibliografia   |   Contatti   |   Esci

 

Mario Fioroni



Tarquinia (VT), 02/02/1895 - Roma, 22/10/1982

Nacque a Tarquinia (Viterbo) il 9 febbraio 1895 da Vincenzo, farmacista e amico di eruditi locali e poeti, tra i quali V. Cardarelli, e da Amadea Rispoli Saraga. Agli inizi degli anni Dieci, interrotti gli studi alla quinta classe ginnasiale, realizzò le sue prime sculture (Vecchio, 1911); si iscrisse al primo anno del corso libero superiore di scultura del R. Istituto superiore di belle arti di Roma, ove seguì i corsi di E. Ferrari. Negli stessi anni collaborò con A. Zanelli alla realizzazione del fregio del Vittoriano raffigurante il Trionfo del lavoro e dell'amor patrio.

Nel 1919, congedato dal servizio militare, completò la formazione accademica ed incontrò Francesca Barbanti Brodano, che sposò nel 1925. Nel 1922 partecipò al concorso per le statue allegoriche delle città redente Trento e Trieste, per il Vittoriano a Roma. Nel 1923 e nel 1925 partecipò alla seconda e terza Biennale romana; sempre nel 1925 prese parte alla mostra delle arti decorative di Monza e, l'anno seguente, espose nell'ambito della mostra della Società degli amatori e cultori di belle arti di Roma. Nel 1925 realizzò un Presepio in terracotta per la cattedrale di Boston.

Dopo un esordio di sapore vagamente simbolista il Fioroni manifestò un particolare interesse per la rappresentazione di figure femminili ed infantili - spesso ispirate da sentimenti intimi e familiari - caratterizzate da uno spiccato realismo. Tale componente stilistica è improntata ad una matrice classica derivatagli da una vera passione per la statuaria antica, come conferma la sua ricca raccolta di riproduzioni di opere egiziane, greche e romane, oggi conservata presso l'Archivio Mario Quesada di Roma; accesa fu anche la sua ammirazione per l'arte rinascimentale. Nello stesso archivio sono raccolti numerosi progetti e fotografie di monumenti, alcuni dei quali mai realizzati, tra i quali il Monumento ai caduti di Casalecchio di Reno (1927). Dalle carte appartenute al Fioroni sappiamo inoltre che realizzò alcune decorazioni per il villino Bocchini a Roma (Madonna e Fontana, 1925); mentre risale agli anni Trenta la tomba Barbanti Brodano nella certosa di Bologna (1932). Partecipò alla LXXXIX Esposizione della Società promotrice di belle arti di Torino (1931).

Nel 1929, a Roma, espose Piccolo ginnasta (Roma, eredi Fioroni) alla prima mostra del Sindacato laziale fascista degli artisti (rassegna alla quale prese parte anche nel 1930, 1936, 1940, 1942) e due anni dopo ripropose la scultura all'esposizione della Società promotrice belle arti di Torino. Egli partecipò inoltre alla prima mostra internazionale d'arte sacra, a Roma nel 1930, alla Biennale di Venezia dello stesso anno (espose il gesso Il grano), alla mostra della sala della "Nazione" di Firenze (1932) e alla prima Sindacale nazionale (Firenze 1933).

Il 24 dicemvre 1932 nacque la figlia Giosetta, che diverrà pittrice, spesso ritratta dal Fioroni nelle sue sculture legate ai temi dell'infanzia. Con Bimba che dorme nel 1935 prese parte alla seconda Quadriennale romana (espose a tutte le prime quattro edizioni della mostra, 1931-1943) e l'anno seguente espose Il bagno del bambino alla Biennale di Venezia.

Nel 1935-36 partecipò al concorso, senza vincerlo, per quattro gruppi scultorei da collocarsi sul ponte della Vittoria a Verona e nel 1938 al premio San Remo per la scultura; prese inoltre parte alla seconda mostra nazionale d'arte ispirata allo sport di Roma (1940) ed a quella delle opere offerte dagli artisti del Sindacato belle arti del Lazio a beneficio delle famiglie dei combattenti di Roma (novembre 1942). Dal dopoguerra si dedicò quasi esclusivamente al disegno ed alle tecniche dell'incisione ed interruppe l'attività espositiva.

(P. P. Pancotto - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 48 (1997) - treccani.it)