Firenze, 16/07/1864 - Quercianella (Li), 25/02/1934
Figlio di Pietro Leopoldo e di Elisa Berti, nacque a Firenze il 16
luglio 1864. Proveniente da una famiglia di artisti (sia il padre che il
fratello maggiore, Giovanni, erano scultori), si dedicò alla pittura.
Esordì nel 1881 alla Royal Academy di Londra, dove viveva il fratello,
esponendo le incisioni Pater noster e Un po' d'elemosina per
l'amor di Dio!, raffigurante un vecchio mendicante. Quest'opera, dal
verismo fortemente intriso di intonazioni patetiche e sentimentali, fu
scelta l'anno seguente dalla commissione del Circolo artistico di
Firenze per una vendita di opere d'arte a favore degli alluvionati del
Veneto. In tale occasione il Focardi venne notato da T. Signorini,
membro della commissione; iniziò da quel momento tra i due una solida
amicizia e una consuetudine di rapporti, che si estese poi a tutto il
gruppo dei macchiaioli toscani, tra i quali G. Fattori, S. Lega, O.
Borrani, L. Tommasi, L. Gioli.
La prima produzione del Focardi è condizionata dall'influenza del
Signorini, non solo nello studio rigorosamente dal vero e nell'adesione
alla poetica della "macchia", ma, soprattutto, nel taglio compositivo e
nella descrittività analitica della scena. La maggiore ricchezza
cromatica e la tematica umanitaria lo avvicinano soprattutto ai
macchiaioli della seconda generazione, o postmacchiaioli, come E.
Ferroni, E. Cecconi e N. Cannicci. Vari i soggetti rappresentati dal
Focardi, dai ritratti alle luminose marine di Livorno, agli studi di
paesaggio nella varietà di effetti di luce e di condizioni atmosferiche,
alle umili vicende di vita agreste e paesana. Con tali opere prese parte
a numerose mostre, soprattutto di ambito fiorentino: Atmosfera di
pioggia fu esposto alla mostra della Società promotrice di belle
arti di Firenze nel 1884, mentre Effetto di pioggia e Siesta d'estate
vennero presentati nel 1887 nell'ambito della medesima rassegna, alla
quale il Focardi prese spesso parte anche in seguito; con Il gioco
delle bocce (Firenze, Galleria d'arte moderna) partecipò
all'Esposizione universale di Parigi del 1889 e con Vita campagnola
al premio Baruzzi di Bologna del 1894; due anni dopo, inoltre, Il
mercato di Settignano (Roma, Galleria nazionale d'arte moderna) fu
premiato alla mostra della Promotrice di Firenze.
Nel 1901 il Focardi partecipò al concorso indetto da Alinari per
l'illustrazione della Commedia, rappresentando il canto XXXIII del
Purgatorio, che sembra segnare una svolta nel suo stile, sia per il
soggetto preraffaelita, sia per la tecnica, ispirata alla pittura
divisionista di G. Previati. Il punto di contatto con tale diverso
ambiente artistico sembra rappresentato dal pittore livornese P.
Nomellini con il quale il Focardi condivise innumerevoli iniziative, in
campo artistico ed espositivo (si veda il Ritratto del pittore
Nomellini, esposto nel 1921 alla prima Biennale romana, che, insieme
alla Testa di vecchio, dal 1921 al Museo d'arte italiana di Lima,
in Perù, è una delle sue rare sculture). I contatti con il divisionismo
non lasciarono tuttavia profonde tracce nel linguaggio figurativo del
Focardi, che per tutta la vita rimase stanzialmente fedele alla pittura
di paesaggio e al bozzetto, al motivo lirico e familiare.
Alla sua attività di pittore (e secondariamente di incisore) il Focardi
affiancò una brillante e dinamica attività di organizzatore, polemista e
divulgatore, a difesa della pittura "di macchia". Nel 1896 collaborò,
con gli altri macchiaioli, al settimanale artistico-letterario Fiammetta
e a vari altri giornali e riviste, fra cui, nel 1905, il Secolo XX, con
articoli di ispirazione socialisteggiante e umanitaria. Con M. Galli
contribuì alla formazione dell'importante collezione di dipinti
macchiaioli di E. Checcucci. Insegnò inoltre all'Accademia di belle arti
di Firenze. Nel 1910 organizzò a Firenze la grande retrospettiva
dell'arte toscana dell'Ottocento.
Anche nel Novecento il Focardi prese parte a numerose esposizioni: nel
primo decennio partecipò più volte (1904, 1909, 1910) alle mostre della
Promotrice di Firenze, società in cui ricoprì inoltre le cariche dì
vicepresidente e di segretario artistico; nel 1913, sempre a Firenze,
partecipò con cinque pezzi all'Esposizione internazionale di pittura,
scultura, architettura e bianco e nero; con dipinti e sculture prese
parte nel 1921 alla Biennale di Napoli e a quella romana; l'anno
seguente partecipò alla Fiorentina primaverile e allestì, sempre a
Firenze, una personale presso la galleria d'arte antica e moderna
Alfredo Materazzi (tra le altre personali, si segnalano quelle alla
galleria Pesaro di Milano nel 1928, presentato in catalogo da A.
Lancellotti, e nel 1931). Espose inoltre alla Biennale di Venezia del
1924 e del 1926, alla III Biennale romana del 1925 e, sempre a Roma,
alle tre edizioni della Mostra nazionale d'arte marinara (1926-1929).
S. Frezzotti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 48 (1997) -
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