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Trieste, 14/08/1856 - Venezia, 18/05/1922
Nato a Trieste it 14 agosto 1856 morto a Venezia, dove era vissuto ed
aveva esplicato intera la sua attività, il 18 maggio 1922.
Di umili origini, suo padre era un cuoco, dopo aver lavorato come
falegname tornitore e fabbro, a venti anni, rimasto disoccupato, si
iscrisse all'Accademia di Venezia.
Diventò ben presto grande amico di Giacomo Favretto e di Ettore Tito, ma
dalla comunanza spirituale e di lavoro con essi la sua arte non risenti
alcuna influenza.
Espose per la prima volta, a Torino, nel 1880, un quadro di genere, Un
curioso accidente.
Da allora portò al giudizio del pubblico: nel 1882, a Milano, una Marina; nel 1883, a Roma, "I noci",
oggi a Milano nella raccolta del comm. Renato Angelici; nel 1887, alla
Biennale Veneziana, II silenzio;
La laguna; La sera e Case di pescatori, che attrassero vivamente
l'attenzione degli intenditori.
Infatti, nel 1891 egli ebbe un primo riconoscimento con la assegnazione
del premio Principe Umberto per il quadro Pace, che fu acquistato da
Re Umberto, un altro quadro, D'inverno, fu acquistato per la Galleria
d'Arte Moderna di Roma. Poi, alla Biennale Veneziana del 1895 espose
Un saluto e Tristezza,
che attualmente trovasi nel Museo di Berlino; a quella del 1907, Calma
crepuscolare e Al vento, conservato nella Galleria d'Arte Moderna di
Venezia, dove pure si trova Piazza San Marco esposto alla Biennale
nell'anno 1899.
Nel 1901 l'infaticabile pittore espose Al mare; Torrente e Le
rondini; nel 1910 La campana della sera, ora nel Museo Revoltella
di Trieste; e Scirocco, di proprietà del barone sen. Treves de' Bonfili,
e nel 1914 vinse il concorso Ussi. Durante la guerra, per una cappella
mortuaria sul Palgrande in Carnia, dipinse una Madonna della neve e,
quantunque sessantenne, voile portarla lui stesso su quel monte
tormentato.
Nel 1924, a due anni dalla morte dell'artista, fu ordinata a Venezia una
mostra delle sue opere, e furono riuniti cosi ben 100 dipinti, che
dimostrarono la bella attività del modesto pittore triestino; il quale,
sincero e probo nella vita come nell'arte, mai si scostò dai suoi
prediletti paesaggi, che ritrasse con amore di poeta, rendendone in modo
profondo e squisito il silenzio, la solitudine, la pace.
Oltre i lavori già indicati, si rammentano di lui: Afa, di proprietà
reale, Le armonie del silenzio, acquistato dal Municipio di
Firenze; Canale di Santa Maria; La stazione del vaporetto, Sul molo; San
Marco; Valle di Cadore; Canale della Giudecca; Barca; Canale a
Chioggia; Riposo, nella Galleria d'Arte Moderna di Roma; Laguna
(bozzetto), in quella di Milano; Nella Laguna, nella raccolta del
commendatore Lorenzo Delleani di Carignano, II canale di Santa Maria,
in quella dell'ing. E. Norsi di Torino.
(A. M. Comanducci)
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