Pillole d'Arte

    
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Cesare Fratino




Milano, 02/10/1886 - 05/01/1969

Nacque a Milano il 2 ottobre 1886 da Carlo e da Ida Calcagni. Terminati gli studi secondari, entrò all'Accademia di Brera: si iscrisse alle scuole di pittura, di scenografia e di architettura ed ebbe come maestri G. Mentessi, C. Tallone e A. Cattaneo. Nel 1911 esordì a Milano alla prima Esposizione degli acquerellisti e l'anno seguente vinse il premio Gavazzi per la pittura storica con il dipinto Leda presentato all'Esposizione nazionale di Brera, rassegna alla quale prese parte ripetutamente negli anni successivi. Sempre nel 1912 partecipò con tre opere, due delle quali esposte nella sala dell'Associazione degli acquerellisti lombardi, alla Biennale di Venezia (esposizione che lo vedrà presente ininterrottamente fino al 1926, e poi ancora nel 1930 e nel 1934). Nel gennaio del 1913 concorse al Pensionato artistico nazionale e il 22 marzo, in occasione della seconda prova, risultò vincitore contro ogni aspettativa. Si trasferì quindi a Roma, "ma dopo due anni di permanenza? abbandonò il posto" considerati "l'indifferenza e l'abbandono in cui veniva lasciata dalle autorità tale istituzione" (Adami, 1922).

Durante il soggiorno romano realizzò numerose grafiche e acqueforti, ispirate al paesaggio e alle architetture cittadine, che gli valsero un notevole successo. Alcune di queste furono esposte nel 1915 alla III Esposizione internazionale d'arte della Secessione e in tale occasione entrarono a far parte delle collezioni del Quirinale; in qualità di acquafortista il Fratino espose in seguito anche a Milano, a Londra (1916) e a New York. Nel 1920 eseguì un bozzetto per la decorazione del soffitto della chiesa degli Scalzi a Venezia; tuttavia, nonostante la grande curiosità destata dal progetto e l'appoggio di Ugo Ojetti, non ricevette la commissione dell'opera. Nel 1921 partecipò alla I Biennale di Napoli e nel 1922 alla Primaverile di Firenze presentando i dipinti Un mattino di settembre, In giardino, Fragilità, sei bozzetti scenografici e quattro acqueforti.
Nell'aprile-maggio del 1930 tenne un'importante mostra personale presso la galleria Pesaro di Milano esponendo paesaggi, ritratti e nature morte caratterizzati da una maniera misurata e aderente al vero.
Nel corso degli anni Trenta partecipò alla I Mostra del Sindacato nazionale fascista di belle arti che si tenne a Firenze nel 1933 e, a Milano, a diverse edizioni della Mostra d'arte del Sindacato interprovinciale fascista di belle arti di Lombardia. Nel novembre 1938 espose in una mostra personale presso la "Casa d'artisti" di Milano opere a olio, acquerelli e pastelli.
All'attività pittorica affiancò, negli stessi anni a Milano, quella di insegnante presso la Scuola di prospettiva dell'Accademia di Brera, la Scuola superiore di architettura, la Scuola superiore d'arte applicata e quella dell'Opera Cardinal Ferrari.

Il Fratino fu anche architetto, "professione autorizzata da una laurea rilasciata da Brera", come testimonia la colonia marina "Lino Redaelli" di Cesenatico realizzata nel 1939 insieme con E.A. Griffini. Ebbe pure interessi per la scenografia e, in tal veste, collaborò con il teatro alla Scala di Milano. Dopo la guerra diradò notevolmente gli impegni espositivi per dedicarsi, quasi completamente, all'attività didattica esercitata presso il Politecnico di Milano.

P. P. Pancotto - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 50 (1998) - treccani.it