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Milano, 29/06/1898 - San Vito di Bellagio (Co),
19/08/1964
Studiò all'Accademia di Brera sotto la guida di
Cesare Tallone, ma il suo vero maestro fu Emilio Gola, al quale si legò
con vincoli di affetto e simpatia. Nel 1927 vinse il "Premio Principe
Umberto" con una Figura muliebre. Alla Biennale veneziana del 1928
espose, invitato, Paesaggio e L'Appennino a Romagnese; nel 1930 due
Paesaggi. La Galleria d'Arte Moderna di Milano possiede una sua
Marina.
Fu fra i primi nelle lotte di quegli anni per lo svecchiamento della
vita artistica milanese, e fece parte del gruppo di scrittori ed artisti
raccoltisi intorno alla rivista Belvedere della Galleria Bardi. Nel 1930
fondò col fratello Peppino la Galleria del Milione, che con le sue
battaglie per l'arte moderna lo assorbì sempre più col tempo, fino a
fargli sacrificare completamente la sua opera di pittore.
Quest'ultima fu tuttavia notevole almeno fino al 1935, per lo
svolgimento delle successive fasi che lo portarono coi compagni del
gruppo all'"astrattismo geometrico" milanese e comasco. In difesa di
questo movimento, e nel quadro della polemica per l'architettura
"razionale", diede vita nel 1933 alla rivista Quadrante di P. M. Bardi e
di Massimo Bontempelli, che fu l'inizio di quell'attività editoriale del
Milione a cui molto deve l'attuale fortuna dell'arte moderna italiana, e
a cui egli prodigò, specialmente negli ultimi anni, i frutti più rari
delle sue doti di artista e delle sue appassionate esperienze di
mercante e di amico di artisti, quali Morandi e Sironi.
(A. M. Comanducci)
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