Pillole d'Arte

    
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William Holman Hunt




Londra, 02/04/1827 - 07/09/1910

Inizialmente venne avviato alla pratica commerciale; resosi conto della propria vocazione artistica, tuttavia, abbandonò il mondo del commercio per dedicarsi agli studi pittorici. Nel 1844 fu ammesso alla scuola della Royal Academy, dove strinse amicizia con Dante Gabriele Rossetti e John Everett Millais con i quali fondò la "Confraternita dei prerafaelliti" nel 1848. Il gusto preraffaellita emerge in una delle sue primissime opere, Rienzi, esposta nel 1849 alla Royal Academy.

Le opere di Hunt non ottennero immediatamente successo e, al contrario, vennero ferocemente attaccate dalla critica che le considerava stucchevoli nel messaggio e mal realizzate nella tecnica e nella composizione. Da questo compatto schieramento di detrattori, il pittore iniziò a strappare qualche consenso solo con le opere a carattere naturalistico, per l'acuto spirito di osservazione sia delle scene rurali che di quelle urbane: tra questi suoi primi successi, figurano le tele The Hireling Shepherd e The Awakening Conscience (Il risveglio della cosienza). Tuttavia, il successo di pubblico e critica gli venne dalle sue opere a soggetto religioso, come The Light of the World (La luce del mondo) la cui presenza venne richiesta in numerose esposizioni sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti.

A seguito di questa nuova vena artistica, con la volontà di riscoprire le terre bibliche e di conferire ai propri dipinti religiosi il contesto geografico e antropologico autentico, Hunt si spinse fino in Terra Santa e in Egitto; lì effettuò alcuni rilievi topografici, etnografici e naturalistici, e ne tornò con numerosi bozzetti che si trasformarono nel giro di due anni nei dipinti The Scapegoat (Il capro espiatorio), The Finding of the Saviour in the Temple (Ritrovamento di Gesù al tempio) e The Shadow of Death, oltre a dare origine ad alcune vedute paesaggistiche. Tra i soggetti favoriti di Hunt, oltre alle tematiche religiose, l'illustrazione di poemi medievali come Isabella e The Lady of Shalott.

Le opere di Hunt, nonostante l'iniziale diffidenza, vennero elogiate dal gruppo dei prerafaelliti per la grande attenzione al dettaglio, l'uso vivace del colore e il loro complesso simbolismo: profondamente colpiti soprattutto da quest'ultimo aspetto furono John Ruskin e Thomas Carlyne, critici ufficiali del movimento pittorico, secondo i quali Hunt riusciva efficacemente a dar voce al principio secondo il quale tutto l'esistente è un simbolo che sottende ad un significato profondo. Hunt sposò in toto questa linea di pensiero, arrivando a dichiarare che nelle sue intenzioni l'unico scopo dell'arte era quello di rivelare la corrispondenza tra il segno e l'essenza, e rimanendo fedele al pensiero dei prerafaelliti fino alla fine della propria vita e della propria carriera, nonostante la morte o l'allontanamento degli altri membri.

Ormai vecchio, dopo il fallimento del suo fidanzamento con la modella Annie Miller, il matrimonio con Fanny Waugh e la morte di quest'ultima, e il secondo matrimonio clandestino con Edith Waugh (sorella di Fanny), Hunt dovette abbandonare la pittura a causa della progressiva perdita della vista, che non gli consentiva più di raggiungere quell'elevato livello di dettaglio che desiderava: le ultime opere, tra cui una nuova versione di The Lady of Shalott e il modello ingrandito de La luce del mondo, furono completate con l'aiuto del suo assistente Edward Robert Hughes.

(da wikipedia.org)