Pillole d'Arte

    
Autori   |   Opere   |   Documenti   |   Bibliografia   |   Contatti   |   Esci

 

Gustav Klimt




Vienna, 14/07/1862 - Vienna, 06/02/1918

Pittore, nato a Vienna il 14 luglio 1862, morto ivi il 6 febbraio 1918. Figlio d'un incisore boemo immigrato a Vienna, fu allievo della scuola di arte applicata, ove risentì l'influsso del Laufberger. In un primo periodo (1883-93), in cui la sua attività artistica si spiegò secondo lo spirito di Hans Makart, eseguì in collaborazione con il fratello Ernst e con Franz Matsch pitture decorative di ambienti di rappresentanza tanto privati quanto pubblici. Alla morte del fratello, avvenuta nel 1892, seguì un periodo d'inattività durato sei anni, durante il quale si compì nel Klimt un'evoluzione stilistica provocata tanto dall'influenza del Khnopff e del Thoorop quanto dallo studio dell'arte giapponese e bizantina.

La prima opera di carattere ufficiale, le figure per il soffitto delle tre facoltà profane dell'università di Vienna (1900-1903), segnò la rottura con il proprio passato. I committenti, sconcertati, chiesero dei mutamenti, ma il Klimt, poco disposto alle concessioni, trattenne i dipinti e si ritirò nella solitudine del suo studio; seguì presto anche una rottura con la Secessione di cui era già stato l'animatore e che nel 1903 aveva organizzato un'esposizione collettiva in suo onore. La vita del Klimt, schiva di ogni compromesso, tutta dedita all'arte, fece sì che egli esercitasse un'influenza più morale che formale sulle giovani generazioni. Suoi temi prediletti furono la donna e il paesaggio, che egli rappresentò in una forma calligrafica decorativa. Grande influenza esercitò il suo stile sulla produzione delle Wiener Werkstätte. I suoi disegni, particolarmente i nudi, rivelano una maestria d'altri tempi. Sue opere principali nella Galleria moderna e nel Kunsthistorisches Museum di Vienna, a Praga, Roma, ecc.; i suoi disegni si trovano quasi tutti nell'Albertina di Vienna. Degna di particolare ricordo la decorazione a mosaico della sala da pranzo della villa Stocklet in Bruxelles.

Hans Tietze - Enciclopedia Italiana (1933)