Napoli, 24/10/1872 - 26/12/1954
Nacque a Napoli il 24 ottobre 1872 da Michele e Marianna
Labriola. Contro il parere dei genitori, che lo spingevano verso studi
di ingegneria, si iscrisse all'Istituto di belle arti di Napoli, dove
ebbe come insegnanti G. Toma, D. Morelli e F. Palazzi. Durante gli anni
della formazione i suoi interessi si rivolsero soprattutto allo studio
dei quadri della scuola napoletana e di quella bolognese esposti nella
pinacoteca del Museo nazionale. Nel 1890 il La Bella partecipò alla sua
prima mostra ufficiale, la Promotrice Salvator Rosa di Napoli, esponendo
Tipi orientali.
Nel 1892, terminato il servizio di leva a Firenze, si recò con i due
amici e compagni di studi, L. Balestrieri e J.J. Clément, a Parigi dove
iniziò a collaborare con la rivista settimanale Le Monde illustré,
per la quale realizzò tra il 1893 e il 1897 disegni che rappresentavano
la vita contemporanea e i costumi della società dell'epoca. Durante il
soggiorno parigino gli furono commissionate da F. Méaulle le
illustrazioni per i Racconti straordinari di E.A. Poe.
Tornato a Napoli nel 1897, partecipò alla Promotrice Salvator Rosa con
alcune illustrazioni ad acquerello per le novelle di Poe, tra cui la
Danza macabra, e nel 1898 inviò alla I Esposizione italiana di
pittura e scultura di Pietroburgo Maschera della morte rossa
(sempre ispirato a una novella dello scrittore americano). Nel 1899
ricevette diversi incarichi come illustratore; nel 1900 il collaborò con
il neonato periodico Italia ride. Nello stesso anno il fu tra i
trentuno artisti che parteciparono al concorso bandito da V. Alinari per
l'illustrazione di una nuova edizione della Divina Commedia.
Alcuni suoi disegni illustrarono i canti VI-IX e XXXIII.
Dal 1901 il La Bella realizzò per la rivista illustrata d'arte antica e
moderna Il Mezzogiorno artistico, disegni e ritratti di
personaggi dell'ambiente artistico e dello spettacolo quali Eleonora
Duse. Nel 1902 partecipò alla I Esposizione internazionale di "Bianco e
Nero" della Società amatori e cultori di belle arti di Roma, con le
illustrazioni per l'VIII e il IX canto dell'Inferno. Dopo un
soggiorno di circa un anno a New York, dove il lavorò come illustratore
per riviste e giornali, nel 1904 tornò stabilmente a Napoli dove riprese
a collaborare con periodici e giornali, pubblicando tra il 1905 e il
1907 sue incisioni in Il Mattino illustrato, Il Roma della
domenica e nella rivista milanese Varietas; collaborò inoltre
con le case editrici musicali Santojanni.
Il La Bella fece attivamente parte dei circoli culturali presenti a
Napoli tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, in
particolare fu assiduo frequentatore della casa del pittore E. Dalbono -
al quale era legato da un rapporto di parentela e di sodalizio artistico
- e del caffè Gambrinus, storico punto di ritrovo per artisti, scrittori
e politici. A partire dagli anni Dieci, all'attività di ritrattista e
decoratore d'interni affiancò quella di insegnante presso la scuola
artigiana di S. Carlo all'Arena di Napoli. In questi stessi anni sempre
più numerose divennero le esposizioni pubbliche nazionali e
internazionali alle quali il La Bella partecipò. Tra le mostre
napoletane si possono ricordare: la Promotrice Salvator Rosa nel 1911,
1912 e 1917; la II Esposizione del Comitato nazionale artistico
giovanile nel 1913; l'esposizione d'arte a villa Lucia nel 1917; la I
Mostra d'arte alla Floridiana nel 1919; la I Biennale napoletana nel
1921, per la quale fece parte della commissione di collocamento insieme,
tra gli altri, con L. Balestrieri e A. D'Orsi, e realizzò un manifesto
pubblicitario. Nel 1921 partecipò alla I Biennale romana e nel 1922 alla
Fiorentina primaverile. Nel 1924 fece parte della commissione regionale
campana per la II Mostra internazionale di arti decorative, che si tenne
a Monza nell'anno seguente. Nei suoi ultimi anni di vita le opere del La
Bella (per la maggior parte in collezioni private) continuarono a essere
esposte in numerose mostre del Circolo artistico politecnico nella
capitale partenopea.
Ancora come illustratore collaborò alla rivista L'Arte muta.
Rassegna della vita cinematografica che, redatta nella stessa sede
del quotidiano Il Mattino di Napoli, aveva come direttori-proprietari A.
Scarfoglio e F. Bufi e fu pubblicata tra il 1916 e il 1917. Nel 1923
realizzò inoltre, insieme con E. Marino, le incisioni in bianco e nero
per la prima edizione italiana de Il corricolo di A. Dumas padre,
pubblicato a Napoli da Il Mezzogiorno.
Pittore di costume, ritrattista, decoratore d'interni, illustratore,
incisore litografo, cartellonista e anche critico d'arte: la
molteplicità di attività svolte e la volontà di misurarsi con mezzi
espressivi diversi - dal dipinto alla rivista, al manifesto
pubblicitario - sono testimoni della versatilità, della curiosità e
dell'irrequietezza che spinsero il La Bella a vivere la propria arte
come una costante ricerca, anche se il colorismo, il prevalere della
macchia e del contrasto chiaroscurale, il disegno lineare sinuoso
(soprattutto a partire dagli anni Dieci), la predilezione per le scene
affollate e concitate e una vivida fantasia rimasero sempre
caratteristiche della sua opera, tanto come pittore che come
illustratore.
P. Pietrini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 62 (2004) -
treccani.it
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