Pillole d'Arte

    
Autori   |   Opere   |   Documenti   |   Bibliografia   |   Contatti   |   Esci

 

Giannino Marchig




Trieste, 29/09/1897 - Vandoeuvres, 04/05/1983

Può essere considerato autodidatta quantunque abbia per qualche anno frequentato lo studio di Bruno Croatto. E' artista coscienzioso e delicato e ama le tonalità basse e le armonie tenui. Coltiva con vera capacità tecnica e senso del chiaro scuro l'acquaforte. Ha viaggiato molto in Italia, e più all'estero - in Francia, Spagna, Inghilterra, Germania, Svizzera, Austria, Ungheria - raccogliendo innumerevoli impressioni e studi. Partito da un vago misticismo e da preconcetti letterari, ha presto trovato la sua via e le sue opere da circa un ventennio sentono il ritmo del tempo presente.

Nel 1920 vinse il premio Stibbert, nel 1925 il premio Ussi con la Morte di un autore, che ora si trova nella Galleria d'Arte Moderna di Firenze. Ha partecipato alle principali mostre italiane del dopoguerra, ad esposizioni tenute ad Amburgo, Atene, Pittsburg, Chicago, Cleveland, Parigi, Cairo, Madrid, Barcellona, Zurigo, Baltimora. Dal 1920 ha figurato a tutte le Biennali Veneziane: in quell'anno con un trittico, Interno monastico; nel 1922 con Danzatrice asiatica e Giramonte (acquaforte); nel 1924 con Epilogo; nel 1926 con La resurrezione di Lazzaro; nel 1928 con Vita allegra; nel 1930 con Debutto, Il cedro e Natura morta e nel 1932 con Interludio e due nature morte.

Alla primaverile Fiorentina del 1922 presentò: Donna nuda; Brisighellina; Fanciulla; Ritratto di armatore; Il vecchio cocchiere. In una personale, a Trieste, hanno figurato fra l'altro: Ritratto di signora; Ritratto di filosofo e Trittico del Calvario. Sue opere si trovano nelle più importanti gallerie italiane e in raccolte private in Italia e all'estero.  Alla Galleria d'Arte Moderna di Milano esiste il quadro: Fine di un giorno d'estate, acquistato dalla XX Biennale Veneziana. E' litografo e acquafortista. Ha pubblicato: Arezzo, dieci litografie originali (1932).

A.M. Comanducci (ed. 1962)