Melegnano (Mi), 18/02/1888 - 29/07/1971
Nacque a Melegnano (Milano) il 18
febbraio 1888 da Angelo, cordaio, e da Maria Stella
Maestri, cucitrice. Rimasto orfano di madre, a dodici
anni si recò a Milano, presso la nonna materna, dove
trovò lavoro presso alcune botteghe di marmisti dove
apprese la tecnica della lavorazione del marmo. A soli
diciotto anni espose alla mostra della Permanente di
Milano nel 1906; frequentò poi anche lo studio dello
scultore milanese Luigi Panzeri. Nel 1910, con l'opera
Prime fatiche, una figura di ragazzo in gesso,
partecipò all'Esposizione nazionale di belle arti di
Brera e vinse il premio Tantardini. Nel 1912 vinse,
sempre all'Esposizione di Brera, il premio Fumagalli con
il bronzo Piccola madre e nel 1914 espose alla XI
Biennale di Venezia il bronzo Ritratto d'artista.
Alla XII Biennale di Venezia del 1920, il Marchini espose il marmo
Bimbo malato. Nel 1921 sposò a Melegnano Piera Zucchelli e nello
stesso anno divenne insegnante di figura modellata presso il liceo
artistico dell'Accademia di Brera. Del 1922 è la sua prima mostra
personale alla galleria Pesaro di Milano presentato da Adolfo Wildt.
Espose trentasei opere in marmo e in bronzo, tra le quali il gruppo
La cieca (del 1917). La statua in marmo Primi turbamenti
mostra un linguaggio più classicheggiante. Alcune opere testimoniano
invece l'influenza di Wildt, al quale il Marchini si avvicinò molto in
quegli anni, come il busto in marmo di Cristo e come l'Autoritratto,
levigata e geometrizzante maschera marmorea. Accanto ai temi religiosi,
si confermano qui anche i ritratti dell'umile mondo contadino e operaio,
come nella Seminatrice.
Nel 1925 il Marchini partecipò ancora all'Esposizione nazionale di belle
arti di Brera, con due opere: il gruppo in gesso Deposizione e il
marmo Testa di donna. Nel 1926 partecipò alla I Mostra del
Novecento italiano a Milano con tre opere in marmo (Sosta, Madonnina,
Torso nudo di donna), tra le quali Madonnina è ancora fortemente
debitrice dell'arte di Wildt. Dal 1927 fu insegnante di scultura
all'Accademia di Brera, dove rimase fino al 1959. La Galleria d'arte
moderna di Milano acquistò nel 1927 alla Esposizione nazionale di belle
arti di Brera, dove espose anche il bassorilievo La gioia degli umili,
il bronzo Pescatrice; e nel 1928, la testa in terracotta
Pastore alla I Mostra sindacale fascista lombarda. Nel 1928
partecipò alla XVI Biennale di Venezia con due opere, la Figura
femminile in bronzo e la Madonna in marmo. Fu presente anche
alla XVII Biennale di Venezia nel 1930, con tre opere (Salutazione
materna, Contadina seduta, Contadina); e nel 1931 partecipò alla I
Quadriennale romana sempre con tre opere (Topa il boscaiolo, La dama,
Fuochi spenti).
Questi anni di intensa produttività e di relativa affermazione
culminarono con
la sala individuale dedicata al Marchini nella XVIII
Biennale di Venezia del 1932, nella quale furono presentate sedici sue
opere. Tra queste il bassorilievo in bronzo Il ritorno del papà e
il bronzetto intitolato La siesta, acquistati dalla Galleria
nazionale d'arte moderna di Roma, e il gruppo bronzeo Le amiche
(1931) che nel 1938 verrà acquistato dalla Galleria d'arte moderna di
Milano. Nel 1934 fu presente alla XIX Biennale di Venezia con quattro
opere e alla II Quadriennale romana del 1935 con Ragazzo che dorme.
Nel 1938 partecipò alla XXI Biennale di Venezia con il bronzo Bimbo
seduto e alla Primaverile della Permanente di Milano con sei opere,
tra le quali Padre e bimba e Viandanti, due bassorilievi.
In quegli anni partecipò alla decorazione di grandi opere pubbliche
milanesi.
Nel 1943 la sua abitazione e il suo studio di Milano furono colpiti da
un bombardamento, ed egli si trasferì a Mergozzo in provincia di Novara.
Nel dopoguerra si dedicò sempre di più a opere di arte sacra e si
interessò alla scultura in legno. Del 1960 è l'altorilievo in cotto con
il Battesimo di Cristo posto sopra il portale d'ingresso della
chiesa di S. Giovanni Battista a Melegnano. Dal 1967 al 1969 insegnò
educazione artistica all'istituto Bellini di Candoglia. Nel 1969
ammalatosi, si trasferì a Melegnano.
Monica Grasso - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 69 (2007) -
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