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Renato Marino Mazzacurati
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Galliera (BO), 22/07/1907 - Parma, 18/09/1969
Sin da giovanissimo impara il mestiere frequentando gli studi dello
scultore Scanapia e del pittore Beccaluva, consolida la sua formazione
lavorando presso un parente scalpellino nel Veneto. L'esordio avviene
nel 1925 alla Mostra d'arte triveneta.
Nel 1926 a Roma , frequenta la scuola libera del nudo all'Accademia dove
conosce Scipione, Mafai e la Raphaël, formando con loro quel sodalizio
che Longhi chiama la "Scuola di Via Cavour". Alcuni paesaggi e nature
morte di quegli anni richiamano il mondo morandiano . Alla fine degli
anni Venti è assistente di Arturo Martini nello studio di Villa
Strohl-fern.
I primi anni Trenta sono densi di attività: fonda con Scipione la
rivista "Fronte", illustra i Canti orfici di Campana e soggiorna
a Parigi per alcuni mesi, guardando alle varie tendenze della scultura.
Questi influssi conferiscono alle sue composizioni un dinamismo inquieto
e drammatico, in cui la purezza stessa del segno rifiuta di comporsi
classicamente. Emblematica, a questo riguardo, è la serie dei piccoli
nudi in bronzo dei primi anni Trenta.
Tra il 1934 e il '35 si ritira a Gualtieri, in Emilia, per approfondire
il linguaggio della scultura che da allora diviene per lui pressoché
esclusivo. Durante questo soggiorno è tra i primi ad aiutare
materialmente, incoraggiandolo nella pittura, Antonio Ligabue, il più
noto naif italiano. Nel 1936 si trasferisce definitivamente vicino a
Civitavecchia dove fa la spola con Roma, e nel 1942 espone alla Galleria
di Roma con Gentilini, Stradone, Natili e Monti. Negli anni della guerra
il suo stile assume sempre di più i toni di un violento espressionismo,
spinto fino a una carica grottesca e caricaturale che ricorda Daumier,
come nelle serie della Strage degli innocenti degli Imperatori
e delle Gerarchie.
(scuolaromana.it)
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