Venezia, 28/04/1856 - 29/10/1945
Frequentò l'Accademia di Venezia, poi fu per due anni a Verona, nello
studio di Napoleone Nani, che lo aiutò anche finanziariamente. Nel 1878
si recò a Trieste, dove trascorse un anno di dura lotta per l'esistenza.
Esordì nel 1881 all'Esposizione di Milano, con Nonno offre e
Venditrice di zucche. Poi espose ancora a Milano, Le
perlaie nel 1883; a Venezia, nel 1887, Un traghetto a Venezia
e Voria montar ?; nel 1895 I Fabbricatori di penitenze
e da allora in tutte le Biennali di quella città; Pope, ora a
Palazzo Pitti in Firenze, dove trovasi con Alla benedizione;
Uno sposalizio a Venezia, che ora è nella Galleria d'Arte
Moderna di Roma con La colazione del gondoliere e Testa di
vecchio. Nel 1903 iniziò una nuova attività; l'imitatore del
Favretto, che si era fatto ammirare per i gustosi quadri di genere, nei
quali aveva sempre più dimostrato affinarsi della sua tavolozza e il
progressivo acquisto di una delicata e personale individualità
artistica, divenne ritrattista.
Si citano i ritratti più noti, tutti passati per le esposizioni della
Biennale Veneziana: Il conte Giuseppe Volpi; Riccardo Selvatico;
Cav. Attilio Marzollo; Sen. Pacifico Ceresa; signor Maggioni; La madre
del pittore; S. S. Pio X; Giosuè Carducci, quadro notissimo,
esposto nel 1905 e poi nel 1907, dopo la morte del Poeta: questi ultimi
due dipinti sono nella Galleria d'Arte Moderna di Venezia, coi ritratti
di Lorenza Perosi e quello citato della Madre del pittore.
L'attività del Milesi non conobbe più soste: egli ritrasse ancora:
Barbara Marchisio; S. E. Luigi Luzzatti; Ceccardo Roccatagliata
Ceccardi; Silvio Zambaldi; sua figlia Lina Beeker; la Signora
Antonietta Bazzoni; la Signora Linda Fradeletto; Antonio
Fradeletto; Emma Gramatica; Virgilio Brocchi; Marta Abba; S. E. Giovanni
Giurati. Altri quadri: La regata; Gli scaricatori del sale; La
tosa; La modella; Nineta; Al Florian del '700; Comitiva gioconda; La
nuova generazione; Amori veci; Primi amori; Papà lontano; Bau... sette;
El bocolo de San Marco.
Nel 1912 fu tenuta a Venezia una mostra individuale nella quale
figurarono trentotto sue opere: fra esse, La barca del papà e
il Ritratto del senatore Molmenti sono nella Galleria di Arte Moderna di
Milano; col Ritratto dell'ing. Preti e della Madre
dello stesso. Alla Mostra dei Quarant'anni (Venezia 1935) erano esposte
trentotto opere che portavano la data dal 1880 al 1934. Venezia ha
perduto con lui uno degli ultimi e più nobili esaltatori del suo popolo,
dei suoi costumi, della sua vita intima tra calli e campielli. Questo
artista infatti viene considerato il pittore di Venezia come Goldoni e
Selvatico furono i suoi poeti. Rivaleggiò con Faveretto e con Luigi Nono
nella pittura aneddotica e folcloristica, distinguendosi per una
tavolozza a un disegno meno brillante e preciso e per una scelta di
soggetti più teneri ed romantici e di gusto letterario più aggiornato. A
Bergamo, alla Galleria della Rotonda, venne tenuta nel febbraio del 1952
una mostra celebrativa a ricordo dell'artista, di cui il padre e gli avi
provenivano da quella città. La famiglia destinava all'Accademia Carrara
il Ritratto del padre.
(A. M. Comanducci)
Figlio di Giovanni Maria, commerciante all'ingrosso di granaglie, e
della sua seconda moglie Lucia Viola, nacque a Venezia il 29 aprile 1856
e fu battezzato il 4 maggio nella parrocchia di S. Trovaso.
Frequentò dapprima la scuola di carità fondata dai fratelli Cavanis,
poi, a causa della malattia del padre e delle conseguenti difficoltà
economiche, lavorò da un tabaccaio, nei pressi di S. Simeone. A soli
tredici anni, il 15 novembre 1869, si iscrisse all'Accademia di belle
arti di Venezia, che frequentò fino al 1873, con impegno e risultati
lodevoli, come testimoniano i documenti riportati negli Atti
dell'Accademia stessa. Alla fine del 1873 il professore di disegno della
figura Napoleone Nani, che già si era adoperato per farlo lavorare come
ritoccatore presso il fotografo A. Sorgato, tornò a Verona, chiamato a
dirigere la locale Accademia. Il Milesi lo seguì, e lì, grazie all'aiuto
del maestro, ottenne dai marchesi Pindemonte la commissione di dipingere
il soffitto di una chiesa a Isola della Scala e di eseguire altri
dipinti. Tornato a Venezia, realizzò nel 1876 il Ritratto del padre
infermo (Bassano del Grappa, Museo civico) e nel 1878 il
Ritratto della madre (Venezia, Galleria internazionale d'arte
moderna). Nel 1879 presentò alla Promotrice di Torino Racconto della
nonna. Nel 1881 espose numerose opere: alla Promotrice di Genova
Pollajuoli e Vien fantolin, all'Esposizione nazionale
di Milano due dipinti di genere, Nonno offre e La
venditrice di zucca e sempre a Milano, all'esposizione "Il libro
d'oro", l'opera Un colpo di vento.
Nel 1882 dipinse El fio de mi fio (Roma, palazzo del Quirinale)
e alla Promotrice veneziana espose Xelo sta lu ?. Alla rassegna
milanese di Brera dell?anno successivo partecipò con Le perlaie
e La venditrice di zucca; la prima opera probabilmente venne
esposta lo stesso anno anche alla Mostra internazionale di Monaco di
Baviera con il titolo Die Perlfasserin, insieme con Eine
Venetianerin. Sono tutte opere, soprattutto le scene di interno,
vicine a quelle del più importante maestro della pittura di genere
veneziana di quegli anni, G. Favretto, mentre dipinti quali Le
perlaie o infilatrici di perle rispondono al crescente interesse
per scene di vita quotidiana veneziana da parte sia dei collezionisti
sia degli artisti stranieri. L'idea di gruppi di persone disposte a
semicerchio, intente a lavorare o chiacchierare, risaliva infatti a
Le infilatrici di perle di C. van Haanen, premiato con una medaglia
al Salon parigino del 1876, e la composizione era stata poi sviluppata
nei dipinti di simile soggetto realizzati da J.S. Sargent durante i due
soggiorni veneziani del 1880 e 1882. Di questi anni sono anche due altre
composizioni di gusto internazionale, La venditrice di cappesante,
passato sul mercato statunitense (Sotheby's, New York, 23 maggio 1997,
n. 188), e La sagra (collezione privata), dipinto notevole per
qualità e impianto, presentato alla Promotrice veneta nel 1884 e
recensito da Molmenti (1885), che sottolineava la cospicua presenza di
artisti stranieri alle prese con soggetti simili. Il Milesi proseguì
nella realizzazione di dipinti che hanno come tema la figura e la
famiglia del pescatore e del gondoliere: nel 1885 dipinse El xe la
mia delizia, diffuso in grandi fotografie incorniciate e presentò
Pescatori veneziani all'Esposizione universale di Anversa, dove
la pittura veneziana venne molto apprezzata, tanto che il mercante
inglese W. Dodeswell acquistò quattro dipinti.
Nel 1886 sposò Maria Ciardi, sorella del pittore Guglielmo, e la sua
opera The gondolier's family fu esposta a Londra alla McLean's
gallery. Nel 1887 dipinse La famiglia del pescatore (Bologna,
collezione privata), che in una lettera ai figli, i quali la
riacquistarono nel 1930, il Milesi definì "una delle mie opere più belle
del passato". Era l'anno dell'Esposizione nazionale a Venezia e tutti
gli artisti veneziani si preparavano con opere di forte impegno: il
Milesi partecipò con In attesa e Vorla montar ?,
grande composizione di gusto internazionale, venduta per il palazzo del
chedivè d'Egitto, recensita da Chirtani. Il 29 febbraio 1888 Nono gli
girò la commissione del ritratto Ravà in cambio di un ricordo per le
proprie nozze con Rina Priuli Bon, che sarebbero state celebrate di lì a
poco. In quello stesso anno partecipò all'Esposizione italiana a Londra
con un'opera dal titolo Play e realizzò il Ritratto di
Pellegrino Oreffice (Venezia, Galleria internazionale d'arte
moderna). Nel 1889 presentò all'Esposizione universale di Parigi À
Venise, e a Monaco In Gedanken e Perlarbeiterinnen:
la prima venne esposta l'anno successivo alla Royal Academy a Londra con
il titolo Meditation. All'Esposizione di Monaco del 1891
presentò ben sei dipinti: Kirchfeier in Venedig, Stillebend, Ich
schwör es dir!, Verkaufsbunden, Ellernfreunde e Das Schiff des
Vaters. Un omonimo dipinto, La barca del papà, venne presentato
alla Triennale di Milano dello stesso anno e acquistato per la Galleria
d'arte moderna di Milano; l'anno successivo il Milesi propose alla
Promotrice di Genova un'altra versione, che ottenne la grande medaglia
d'oro. Sempre nel 1892 presentò alla VI Esposizione internazionale di
Monaco Ins Meer hinaus e Des Barkenführers Imbiss; con
quest'ultima opera, intitolata allora La colazione del gondoliere,
partecipò anche all'Esposizione nazionale di Roma del 1893, dove essa fu
acquistata per la romana Galleria nazionale d'arte moderna. In quello
stesso anno presentò all'Esposizione straordinaria di Milano
Ritratto e Al caffè e vinse a Monaco la medaglia d'oro con
L'ora tranquilla. Alla Triennale di Milano del 1894 espose
Ritratto e La mugier del barcarol, opera di grandi
dimensioni e di impegno sociale, recensita da Chirtani (1893-94, II, p.
921).
Dal 1895 il Milesi partecipò a tutte le Biennali veneziane fino al 1935:
alla prima espose Fabbricatori di penitenze, che vinse un
premio di 500 lire istituito dal barone Raimondo Franchetti. Nello
stesso anno eseguì Gli orfani del gondoliere (Venezia, Galleria
internazionale d'arte moderna). Nel 1897 andò ad abitare in una casa
alle Zattere, Dorsoduro 1511, all'angolo con calle del Vento, dove
ancora oggi una lapide lo ricorda, e alla Biennale espose dipinti di
grande impegno: Pope!, Sposalizio e Ritratto. Pope!
(Venezia, collezione privata) che venne acquistato dagli importanti
collezionisti Treves; Sposalizio, del quale esiste un bozzetto,
in collezione privata, dedicato alla moglie di Nono, ottenne il premio
di 5000 lire del Comune di Venezia, e venne acquistato per la Galleria
d'arte moderna di Roma. Presentò tre dipinti alla Biennale del 1899,
altri due a quella del 1901: il Ritratto di Riccardo Selvatico,
poeta-sindaco e padre della Biennale, esposto alla edizione del 1903,
venne donato dal Milesi alla Galleria internazionale d'arte moderna di
Venezia, e il Ritratto della madre fu acquistato dal Comune di
Venezia. Alla Biennale di Venezia del 1905 propose quattro ritratti, tra
i quali il Ritratto di S.S. Pio X, donato da un comitato
cittadino alla Galleria internazionale d'arte moderna di Venezia. Alla
Biennale del 1907 espose Giosuè Carducci, Mirandolina, Ritratto
dell'avv. Franco. A luglio di quello stesso anno accadde un
episodio perlomeno singolare: il Milesi querelò il vecchio amico Nono
per ingiurie scritte, anche se il processo si risolse rapidamente, con
il recesso della querela, grazie all'intervento di cinque importanti
personaggi veneziani riuniti in comitato, tra cui il deputato P.G.
Molmenti e il senatore L. Tiepolo. Alla Biennale del 1909 espose Gli
scaricatori del sale, e a quella del 1910 La «dosa» e
La modella, la prima acquistata dalla Cassa di risparmio di
Venezia, la seconda dalla Fondazione Querini Stampalia. Nell'ambito
della Biennale di Venezia del 1912 tenne una mostra personale con 38
opere.
Anche se la ricerca pittorica più moderna e le avanguardie sembravano
orientarsi decisamente in un'altra direzione rispetto all'opera del
Milesi, il successo di pubblico e di vendite segnò il persistere di un
certo gusto collezionistico: L'autunno venne acquistato dal
Banco di sconto di Venezia, Giosuè Carducci da B. Levi de
Benzion di Alessandria d'Egitto, Pescheria da Domenico Tomba,
In cerca da Ugo Ancona, Ora tranquilla da Vittorio
Rosenthal. Del 1912 è anche il Ritratto di John Lavery
(Venezia, Galleria internazionale d'arte moderna). Nel 1915 il Milesi
partecipò all'Esposizione di bozzetti degli artisti veneziani nelle sale
dell'hotel Victoria a Venezia e alla LXXXIV Esposizione internazionale
della Società amatori e cultori di belle arti in Roma con Ponte
Canonica. Nel 1917 e 1918 fu presente alle due edizioni
dell'Esposizione delle Tre Venezie. Gli anni successivi furono segnati
dalle partecipazioni alle Biennali veneziane, alla I Biennale romana del
1921 con 4 dipinti, alla III Biennale romana del 1925, ancora con 4
dipinti e dalla realizzazione di numerosi ritratti, tra i quali quello
della cantante Barbara Marchisio (Venezia, Conservatorio di
musica B. Marcello), di Eleonora Duse, Emma Gramatica, del
senatore P.G. Molmenti (Milano, Civica Galleria d'arte
moderna), di Vittorio Emanuele III (Novara, Banco di Novara).
Nel 1930 realizzò un intenso Ritratto di Antonio Fradeletto,
segretario storico della Biennale veneziana (Venezia, Galleria
internazionale d'arte moderna). Nel 1932 ricevette una medaglia
d'argento per aver salvato una persona in procinto di annegare nel
canale della Giudecca e nel 1934 eseguì la pala di S. Teresa
per la chiesa veneziana di S. Maurizio, una delle pochissime opere
conosciute a soggetto religioso. L?anno seguente gli venne dedicata una
mostra personale in occasione dei quarant'anni della Biennale. Il Milesi
morì il 29 ottobre 1945 a Venezia e le esequie furono celebrate il 2
novembre nella chiesa di S. Sebastiano.
P. Serafini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 74 (2010)
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