|
|
Bologna, 20/07/1890 - 18/06/1964
Studiò all'Accademia della sua città. Dipinge di preferenza nature morte
e paesi, ma non rifugge dal quadro di figura e dal ritratto, ed è
valente acquafortista. Espose la prima volta alla Secessione romana del
1913. Dopo la prima guerra europea figurò a numerose Mostre: alla
Esposizione organizzata nel 1920 in Germania dalla rivista "Valori
plastici", alla Primaverile Fiorentina del 1922, alla Esposizione
dell'Incisione Moderna tenutasi in Firenze nel 1926; alle Mostre del
'900 Italiano del 1925 e 1929, alle Biennali Veneziane del 1928 e 1930,
con "Disegni", "Acqueforti", un "Ritratto" e due "Nature morte"; alle
Mostre indette dal '900 Italiano a Basilea (1930) e in America; alla
Prima Quadriennale Romana (1931); alle esposizioni della fondazione
Carnegie a Pittsburg nel 1929 e 1930.
Sue opere figurano nelle pubbliche e private gallerie di Roma, Milano,
Venezia, Piacenza, Bergamo, Mosca, e nel Gabinetto delle stampe della
Biblioteca nazionale di Parigi. Nella Galleria d'Arte Moderna di Milano
trovasi una sua Natura morta. Insegna incisione nell'Accademia di
Bologna.
La Brizio (Ottocento Novecento) così illustra l'arte del Morandi: "Egli
ha saputo trarre composizioni d'un ritmo severo, delicato e grave,
benissimo inquadrate, pur nella semplicità e monotonia della
presentazione. Né egli varia i temi e gli elementi nel passare
dall'attività di incisore a quella di pittore: in un umile e
circoscritto campo di motivi, come su una scala poco variata, egli ha
saputo creare e conservare un'intonazione bassa senza squilli e violenze
di colori, ricca di densità e di sfumature".
Fra le acqueforti sue migliori si ricordano: Il cornetto con i fiori
(1924); Natura morta con l'orcio (1929); Le case fra gli
alberi
(1927); Natura morta con conchiglie (1930); Rose in un vaso
(1931)
(A.M. Comanducci)
|
|
|
|
|