|
Vincenzo Morano ( Morani )
|
|
|
|
Polistena (RC), 12/07/1809 - Roma, 15/06/1870
Intorno ai diciotto anni fu mandato a studiare a Napoli con un modesto
contributo del Comune. Ottenuto poi
un sussidio di nove ducati al mese, nel 1827 poté iscriversi alla
Reale accademia del disegno di Napoli, dove ebbe come maestri Costanzo Angelini, Joseph-Boniface Franque e Camillo Guerra.
Nel 1830 partecipò alla Biennale borbonica con una tempera, la Veduta di
un tempio. Nello stesso anno i benedettini lo incaricarono di
dipingere un affresco nel refettorio dell'abbazia della Santissima
Trinità di Cava de' Tirreni e nel 1832, mentre concludeva l'opera,
incontrò sir Walter Scott, lo scrittore inglese, che ammirava le
miniature dei manoscritti custoditi nell'abbazia e ne fece il ritratto.
A seguito di questo incontro fortuito, fu presentato nell'aristocratico
ambiente degli inglesi residenti a Napoli che gli commissionarono alcuni
ritratti.
Nel 1834 vinse la borsa di studio per il pensionato a Roma dove si trasferì e dove, pur continuando a partecipare alle
Biennali borboniche, frequentò Tommaso Minardi e il circolo dei puristi,
raffinando la sua arte e divenendo docente di belle arti.
Nel 1840 completò un dipinto di soggetto biblico per il principe
Vincenzo Ruffo duca di Antimo e, in seguito all'apprezzamento della
critica per questo suo lavoro, fu chiamato dal duca Marino Torlonia ad
affrescare la cappella del palazzo di piazza Venezia, e poi dal conte
Alessandro, fratello di Marino, per un'altra pittura nella medesima
residenza dei Torlonia.
Nel 1847 eseguì una tela commissionatagli da Ferdinando II per la chiesa
del cimitero di Poggioreale raffigurante La Crocifissione.
Nel 1852 assunse un nuovo incarico per la chiesa abbaziale di Cava de'
Tirreni. Prima del 1856 inviò da Roma tre tele e dal 1857 e fino al 1863
lavorò al ciclo di affreschi sulle pareti e sulle volte della chiesa. Il
suo capolavoro, in questo contesto, è la tela della Deposizione,
che si trova sull'altare del transetto a sinistra.
Negli stessi anni i suoi dipinti di soggetto religioso trovarono
collocazione in varie chiese, tra cui il duomo di Capua, la chiesa di
San Francesco a Gaeta, la basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma e
perfino la nuova chiesa dell'Assunzione a Costantinopoli.
A tale produzione affiancò, con successo, la ritrattistica, quadri di
genere e opere di soggetto storico e letterario. Nel 1862 inviò, per
l'Esposizione universale di Londra il dipinto di un episodio tratto
dalla terza cantica della Divina Commedia insieme a una Scena con
costumi romani.
Nel 1870 presentò due tele alla mostra d'Arte Cristiana a Roma.
|
|
|
|
|