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Roma, 02/07/1890 - 10/01/1962
Già deputato al Parlamento, Consigliere Nazionale, membro del Consiglio
Nazionale di Belle Arti, del Comitato Organizzatore delle Biennali
Veneziane, nelle Giurie della Secessione Romana e delle Biennali,
Segretario delle Quadriennali Romane. Studiò nell'Istituto di Belle Arti
della Capitale, ma presto si staccò da ogni forma scolastica per seguire
il postimpressionismo francese. Superata questa esperienza, si avviò ad
un'arte più composta e meditata, e nello stesso tempo più libera da ogni
formula. Trattò la figura, il paesaggio e la natura morta.
Fra le sue opere si rammentano: Le case popolari (1913); I
cancelli blu
(1916); Pesci rossi (1917); Paese (1917), e Ritratto
del mio bambino: questi due ultimi esposti alla Primaverile
Fiorentina del 1922; Bicchieri;
Fiori e aragosta; Fienile (1919); Begonie (1920);
Ritratto di signora, che trovasi nella Galleria d'Arte Moderna di
Roma; La casta Susanna, esposta a Venezia nel 1926; Scherzo
(Galleria Mussolini di Roma);
Vecchiaia (Galleria d'Arte Moderna di Lima Perù).
L'Oppo fu anche arguto illustratore e battagliero scrittore d'arte. Fu
il critico artistico della "Tribuna". Alla VI Quadriennale Romana
(1952), invitato, aveva esposto: Natura morta "delle pipe"; Ritratto;
Natura morta "delle pere"; Sera sull'Aventino. Fu Accademico
d'Italia, insegnante all'Accademia di Belle Arti di Roma, nonché
commissario generale della Esposizione Universale.
(A.M. Comanducci)
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