Pillole d'Arte

    
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Clemente Pugliese Levi




Vercelli, 29/09/1855 - Milano, 08/07/1936

Dopo essersi dedicato sino ai vent'anni agli studi scientifici, si iscrisse all'Accademia Albertina, poi fu allievo privato di Enrico Gamba. Conobbe più tardi Antonio Fontanesi, che lo ammise nella propria intimità e che egli considerò suo vero maestro. L'influenza del grande paesista si nota soprattutto nelle prime opere del Pugliese Levi; poi l'artista si emancipò a poco a poco, accostandosi al vero con maggior obbiettività e preoccupandosi di dare ai propri dipinti una luminosità più trasparente.

Ha trattato anche qualche soggetto di genere. Espose i suoi lavori a tutte le principali mostre in Italia ed all'estero. L'età avanzata rallentò la sua lena. Esordì al Circolo degli Artisti di Torino, poi espose alle Promotrici torinesi: nel 1878, Disinganno; nel 1881, I pizzi; nel 1883, A Porta Palass; nel 1884, Mercato di fiori; Tramonto e Dal vero; nel 1886, Al cader del sole; nel 1889, I banc 'd Porta Palass. L'anno prima aveva inviato a Bologna, alla Mostra Nazionale: Per la festa del mercato; Un giorno triste e Un bosco. Nel 1896 fu ancora presente a Torino con Una marcita, premiato ed attualmente conservato nella Galleria d'Arte Moderna di Roma, insieme con Dintorni di Vercelli. Partecipò alla Mostra tenutasi in Venezia nel 1887 con: Calar del sole; Paesaggio; Fieno maturo e Mattino nuvoloso; poi alle Biennali Veneziane dalla Il a quella del 1926.

Nel 1897 vi espose: Nella valle della Lys e Lago di Varese; nel 1899: Mattino di sole in dicembre e Sull'imbrunire; nel 1901: Il Seeli e Una nevicata; nel 1905: Colorazione autunnale, Silenzio, Fine d'ottobre e Notturno; nel 1910: Visione mattinale e Luce lunare; nel 1914: Mattino sul Iago d'Orta, conservato nella Galleria d'Arte Moderna di Milano con La siesta, Sorge la luna, Autoritratto, A Porta Palazzo (Torino) e Vecchio Corso di Porta Venezia a Milano; nel 1920: Temporale imminente e In riva al lago; nel 1922: I cirri, La luna squarcia le nubi e il nominato Luce Iunare; nel 1924, Una forra e Primo sole nella valle; nel 1926, Praterie e Piano di Levico.

Alle Quadriennali torinesi del dopoguerra presentò: nel 1919: Valle di Gressoney e Rflessi di luna; nel 1923: Si dilegua la nebbia, Arco di luna e Primo sole sul Rosa, quest'ultimo attualmente collocato nel Museo Civico di Torino. Si citano ancora i suoi lavori: Autunno inoltrato, nella Galleria d'Arte Moderna di Venezia; Sole basso, nel Museo Borgogna di Vercelli; UItimo sole, presentato a Milano alla Mostra ordinata in occasione dell'apertura del nuovo Valico del Sempione; Notte chiara, inviato a Roma nel 1911 per la Mostra Internazionale del Cinquantenario; Autoritratto; Un bosco di castagni; Mercato del pesce. Coltivò l'acquaforte.

(A. M. Comanducci)