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Torino, 31/03/1883 - 14/06/1965
Nato a Torino il 31 marzo 1883, ivi morto nel giugno 1965. Frequentò per
tre anni il corso di disegno presso l'Accademia Albertina della sua
città. Dal 1905 in poi ha preso parte, con quadri di paesaggio e di
figura, alle mostre locali, annuali e quadriennali; ed a parecchie
esposizioni nazionali in varie città; dal 1907 partecipa alle Biennali
Veneziane. Nel 1906 espose alla Mostra ordinata a Milano in occasione
della inaugurazione del nuovo Valico del Sempione, un Ritratto;
nel 1907, a Venezia, Egloga autunnale; nel 1909, Giovine donna;
nel 1910: Alba d'Epifania e Silenzio; nel 1912:
Testa di vecchia e Ritratto; nel 1914, Golf giallo (ritratto della signorina Mimì
Mosso).
Dopo la prima guerra europea, alla Quadriennale Torinese del 1919
espose: Nel crepuscolo della sera; Ritratto in nero e Ritratto;
a Venezia, nel 1920, Nandina (notturno festoso); nel 1922, tre notturni:
Dormiente; Nubi e Stelle; nel 1923, a Torino, Eternità;
nel 1924, a Venezia, Elevazione; nel 1926, Notturno;
nel 1927, a Torino: Gioia di Iuce a Chamois e Montanaro di Ayas. La Galleria d'Arte
Moderna di Milano conserva la sua tela La fine di un giorno; il
Museo Civico di Torino, Preludio lunare e un Ritratto.
Il Reviglione si dedicò anche alla xilografia e fu tra i pionieri della
sua rinascita in Italia, collaborando anche con legni originali alla
rivista "Hermes". Visse appartato, in solitudine; restìo a mostrarsi
pubblicamente. Si spense in povertà. Una mostra postuma, di oltre cento
opere tra dipinti e disegni, venne realizzata, nella sua città, dalla
Galleria Figliato nel 1966.
(A. M. Comanducci)
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