Pillole d'Arte

    
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Filippo Rizzo ( Pippo )




Corleone, 06/01/1897 - Palermo, 05/03/1964

Studiò per poco tempo con Ettore Maria Bergler. Già appartenente al gruppo futurista, poi a quello d'avanguardia, prese viva parte al movimento "novecentista" e suoi lavori sono apparsi a varie Biennali Veneziane: nel 1926, Lampi e Futurismo e Fascismo; nel 1928, Foot ball; nel 1930, Anno VIII; Lavoro dei campi; La battitura del grano; Verso sera; Lampionaio di paese; Campagna; Ritratto in azzurro e Portatrice di pane; nel 1932: Donna con chitarra; Figura alla finestra; Autoritratto; Il ponte e Campagna di Sicilia. Nel 1927 Futurismo e Fascismo fu riesposto alla Quadriennale torinese; Mucca e vitello, Il molo entrambi alla Galleria d'Arte Moderna di Roma.

Ebbe qualità di composizione, di tono, di materia pittorica sicure e spedite unite ad una comunicativa naturalezza che lo resero fra gli artisti più significativi delle nuove tendenze. Esercitò anche una notevole attività giornalistica, fu critico d'arte ed fu noto incisore acquafortista. Ha esposto al Premio Bergamo, a quello di Verona ed invitato a quello di Versilia. Alla Galleria d'Arte Moderna di Roma esistono di lui anche: Ricordo di Venezia; Autoritratto; Fanciulle con margherite.

Alla XXIV Biennale Veneziana (1948) espose, invitato, Marina siciliana. Alla Quadriennale Romana (1948): Omaggio a Michele La Spina; Meriggio in Sicilia; Figura; Nudo dormiente. Alla XXV Biennale Veneziana (1950): Favola siciliana; alla XXVII (1954) fu presente con: Carabinieri e paladini, Marinai al teatro dei pupi, Paesaggio, Monache e Scena popolare; alla VI Quadriennale Romana (1952) con quattro opere; con cinque alla VII (1956).

(A. M. Comanducci)