Pillole d'Arte

    
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Romano Romanelli




Firenze, 14/05/1882 - 25/09/1968

Figlio e nipote di scultori, studiò matematica all'Università di Pisa, lavorando nello studio paterno e in quello di Domenico Trentacoste presso l'Accademia delle Belle Arti di Firenze. Espose a Firenze nel 1906 e alla Prima Quadriennale Romana nel 1931. Sue opere sono conservate nelle Galleria d'Arte Moderna di Firenze (Checcina, 1914), Torino (Ascoltando la IX Sinfonia, 1915; Duca d'Aosta, 1933), Novara (Gesù Bambino, 1927) e Milano (Ritratto di Ardengo Soffici, 1929; Testa di Cavallo,1929).

Grande protagonista della sua epoca, fu nominato Accademico d?Italia nel 1930. Sostenitore del classicismo, fu noto ritrattista (Ritratto di Giovanni Papini, Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti) ed eseguì vari monumenti, tra cui quello di Giorgio Castriota Scanderbeg a Roma. Nel 1939 eseguì La Giustizia di Traiano un altorilievo per il Palazzo di Giustizia di Milano. Fu rinomato anche come medaglista. Nel 1930 pubblicò Alcune riflessioni sulla scultura e Romanticismo Velico.