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Napoli, 29/06/1870 - Roma, 20/08/1933
Nel febbraio del 1900, insieme con Marchetti, Montani, Tolomei e Yambo,
fonda il giornale satirico "Il travaso delle idee" ispirato al foglio
omonimo di un filosofo da strada, Tito Livio Cianchettini, il cui motto
"Accidenti ai capezzatori!" appare nella testata della nuova rivista.
Lavorò anche come vignettista per "Il Balilla", "Il Popolo d'Italia",
per "Numero", "Il Pasquino", il "Giornalino della domenica" e "Il
Corriere dei Piccoli". Partecipò al movimento futurista: è passata alla
storia, in particolare, una celebre serata futurista alla quale egli
intervenne al teatro Verdi di Firenze e che finì con due ore di
ininterrotto lancio di frutta, ortaggi, uova ed altri generi alimentari
contro Marinetti, Papini, Boccioni, Carrà, Soffici, Palazzeschi e lo
stesso Scarpelli. Le urla ed i fischi del pubblico, inoltre, impedirono
l'ascolto dei discorsi preparati dai "futuristi".
Morì, in circostanze tragiche, a Roma nel 1933.
Ha avuto tre figli che hanno seguito le sue orme: Marco, direttore della
fotografia, Manlio, sceneggiatore e regista, e Furio, celebre
sceneggiatore in coppia con Agenore Incrocci.
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