Pillole d'Arte

    
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Carlo Siviero




Napoli, 22/07/1882 - Capri (Na), 10/09/1953

Nato in Napoli il 22 luglio 1882. (Dimora in Roma). Nei primi anni della sua giovinezza seguì gli studii tecnici , ma li abbandonò per dedicarsi completamente all' arte. È stato allievo di Tommaso Celentano da cui apprese il disegno in una scuola serale napoletana diretta dallo stesso. Volle, però, poco dopo, recarsi a Roma per studiare la pittura ed in quello Istituto di Belle Arti fu ammesso a frequentare la scuola libera del nudo, rimanendovi un anno dal 1901 al 1902. Tornato a Napoli ed abbandonata ogni regola scolastica, si mise, con grande abnegazione, a lavorar da solo, seguendo le proprie visioni artistiche. Prese parte al concorso per il pensionato di Roma e fu scelto, insieme con altri due concorrenti, per la gara finale dalla quale doveva risultare l'aggiudicazione del premio. Questo. però, non fu attribuito ad alcuno, perchè nell'ultima prova i concorrenti risultarono di pari valore. Si è dedicato con speciale predilezione al ritratto e ne ha eseguiti non pochi specialmente nell'aristocrazia italiana ed estera; ma non è questo il solo ramo in cui si è mostrato pari al suo valore; ha pure condotto a termine bellissimi paesaggi, interni e marine.

Nelle Esposizioni di Roma, Milano, Rimini, Parigi, Monaco di Baviera, Venezia e Barcellona, hanno figurato lavori di questo distinto pittore e. ovunque sono stati accetti e premiati. Di fatti il Siviero tanto nella Nazionale di Rimini che nella Internazionale di Barcellona, ottenne la medaglia d'argento. Nella sua brillante carriera artistica ha viaggiato molto , il che gli ha procurato estese relazioni nei più importanti centri europei. In Francia si è soffermato alcun tempo a Parigi eseguendo ritratti per commissione. Ha visitato l'Olanda e I'Inghilterra. Chiamato dal Volpe, ha eseguito, con altri suoi colleghi , lavori decorativi nel padiglione della Campania, Basilicata e Calabria all' Esposizione Cinquantenaria etnografica di Roma del 1911. Verso la fine dello stesso anno ha tenuto all' Aja (Olanda) un' Esposizione personale (60 quadri) di svariati lavori in paesaggi e ritratti , per i quali la stampa olandese e gli artisti locali hanno avuto per lui le più lusinghiere lodi. Ha preso anche parte a due Mostre della Salvator Rosa di Napoli. Nei 1904 i dipinti Palazzo Donn'Anna e Case sull'acqua ad Ischia furono acquistati dalla Società e toccarono in sorte al sig. Giuseppe De Giuseppe; nel 1911 il quadro ll cielo di Capri fu acquistato dal comm. Roberto de Sanna.

(Enrico Giannelli - Artisti Napoletani Viventi - 1916)


Compì di malavoglia gli studi letterari, perchè voleva darsi alla pittura, e soltanto diciassettenne vinte le ostilità familiari, riuscì ad essere ammesso alla Scuola Serale di disegno per gli operai, che frequentò per un anno e nella quale fu allievo di Bernardo Celentano. Fu poi per breve tempo allievo di Vincenzo Volpe all'Istituto di Belle Arti napoletano. L'anno seguente esordì con buon esito alla Promotrice "Salvator Rosa", con quattro Studi di paese ed un Ritratto. Dopo aver partecipato a varie mostre a Torino, a Roma ed a Napoli, si presentò per concorrere al pensionato nazionale di pittura, ma il concorso fu annullato perchè la commissione giudicò di pari merito i tre ultimi rimasti in lizza: il Siviero, Armando Spadini e Ambrogio Antonio Alciati.

L'anno dopo si recò a Parigi, dove espose a quel Salone d'Autunno; poi a Monaco, ancora a Milano, a Roma e Firenze. Nel 1909 andò in Olanda a studiare l'arte di quei maestri, e vi eseguì alcuni ritratti e paesaggi che espose all'Aja con successo. Nel 1911 lavorò alla Mostra Etnografica tenutasi nell'Esposizione di Roma. Ha molto viaggiato, anche in altri paesi stranieri. Di se stesso e della sua arte raffinata e quasi settecentesca, il Siviero disse: "Prediligo il ritratto; ma amo tutte le forme della pittura, nelle quali cimentandomi, cerco di raggiungere come so e come posso, ma sempre con schiettezza, le aspirazioni della mia anima". Fu anche buon paesista e pittore di fiori.

Le sue opere passate per importanti esposizioni sono: Le macchine e Officina, presentate alla Mostra di Roma nel 1906: Vecchie case; Scirocco e Sul mare, esposte alla Mostra per il Valico del Sempione, tenutasi in Milano nello stesso anno, Ritratto di Giovanna Casciaro, presentato alla Amatori e Cultori di Roma nel 1908; Agosto; Paesaggio; Ritratto di M.me Nowikoff e Interno, presentatevi l'anno seguente; Ritratto della signora Reutern e Marina grigia, inviate a Monaco nel 1909; Ritratto della signora Harrison, premiato con medaglia d'argento alla Esposizione Internazionale di Barcellona nel 1911; e le seguenti, tutte inviate alle Internazionali Veneziane; Sera nel porto e Ritratto della principessa di C., nel 1910; Autunno ad Amsterdam e Ritratto del barone Orbay de Kiw, nel 1912; La Principessa di Lichtenstein e Il conte Maurizio Pallfy, nel 1914; Ritratto della signorina Luisa Grassi; Irene; Notturno; Testa di bambino, nel 1920; Figura, nel 1922; Daino e fagiani e Ombre, nel 1930.

Inoltre si citano di lui: Ritratto di signora nella raccolta di Renzo Valcarenghi di Milano; Cortile bianco; Ferri e figure; Porta bleu; Testina con cappello; Porta rosa; Inverno bianco, presentate alla Primaverile Fiorentina del 1922. Alla VI Quadriennale di Roma, nel 1952, presentò quattro opere: alla VII gli venne dedicata una commemorativa composta di cinque opere. Nel 1952 espose, per l'ultima volta, a Roma. Egli diresse la scuola di pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma. Fu anche buon scrittore; i suoi ultimi libri: "Questa era Napoli" (1950), "Vincenzo Gemito" (1953). La Galleria d'Arte Moderna di Roma conserva il suo quadro "Astrea".

(A. M. Comanducci)