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Vasto, 22/07/1798 - Napoli, 12/05/1882
Avviato alla carriera ecclesiastica, l'abbandonò per
dedicarsi alla pittura, che studiò a Napoli sotto la guida di Giuseppe
Cammarano e presso il fiammingo Pitloo, entrambi insegnanti nella locale
Accademia. Poi si recò a Roma per perfezionarsi e, presentato alla Corte
della regina Ortensia, al seguito di quella si recò in Isvizzera ed in
Francia, guadagnandosi in breve grande fama. Artista fecondissimo,
rimase scrupolosamente fedele ai dogmi accademici, diventando così un
caratteristico e degno rappresentante della vecchia scuola di fronte
alla nuova.
Rimangono di lui molte opere, paesaggi, quadri di soggetto romantico e
di genere, fra esse citansi: Bradamante e Pinubello, che con
quattro quadri di soggetto biblico è conservata nella Reggia di Napoli;
Buonconte da Montefeltro e La sorgente del Menfi, nel
Palazzo Reale di Torino; L'addio al coscritto, nella Pinacoteca
di Napoli; due Vedute di Napoli, nel Museo del Lussemburgo a
Parigi; La Grotta azzurra, opera premiata con medaglia d'oro a
Londra.
A Parigi, amico delle più insigni personalità letterarie ed artistiche
del tempo, lo Smargiassi rimase oltre dieci anni. Ritornato a Napoli nel
1837, fu nominato per concorso, insegnante della scuola di paesaggio
dell'Accademia, e tenne quella cattedra fino alla morte.
(A. M. Comanducci)
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