Bruxelles, 11/05/1823 - Parigi, 24/08/1906
Nato a Bruxelles nel 1823, iniziato all'arte dal Navez, di cui e noto il severo neo-classicismo davidiano, fu a Parigi che
Alfred Stevens, dopo un primo mediocre tentativo di pittura di scenografico carattere romanticamente storico, doveva
affermare l'individuale sua originalità estetica col ritrarre, sotto i più diversi aspetti e nei più diversi momenti, la
Parigina dei tempi suoi.
Con le piacevoli e caratteristiche sue scene di vita mondana di così nervoso modernismo di visione, di così raffinata
eleganza di disegno e di così savorosa seduzione di colore, egli seppe ben presto conquistarsi una fama mondiale e fu,
insieme col musicista Offembach, col romanziere Feuillet e coi parodisti Meilhac ed Halèvy, uno dei maggiori trionfatori
dell'arte graziosa e scettica del Secondo Impero francese.
E', quindi, molto probabile che ai suoi quadri, cosi rappresentativi di un dato periodo sociale e di un particolare tipico
aspetto di muliebrità, fra i quali piacemi qui di rammentare La lettre de fairepart, La femme au chien,
Retour du bal, La visite, L'atelier, La femme en jaune, Le dertzier jour de veuvage, Tous les bonheurs, La femme au
bouquet, Jeune mere, L'Inde a Paris, Le masque japonais e Le Sphinx parisien,
gli storici dell'avvenire domanderanno parecchi particolari di vita
intima e forse anche la spiegazione di alcuni problemi psicologici di
un'epoca.(Emporium nr 141 - Ottobre 1906) |