Pillole d'Arte

    
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(Fonte : Emporium - nr 134 - Febbraio 1906)

 

Niccolò Cannicci (necrologio)

Con Niccolò Cannicci, spentosi per lento ma inesorabile morbo la mattina del 19 gennaio a Firenze, in mezzo al compianto di tutta la cittadinanza, che da lungo tempo già ammirava l'artista valentissimo e stimava ed amava l'uomo cosi semplice e buono, scompare uno dei rappresentanti più schietti, più garbati e più simpatici dell'odierna scuola pittorica toscana. Nelle sue numerose tele, di cui alcune anche di recente avevano ottenuto il più vivo successo alle esposizioni di Firenze e di Venezia, trovavansi, infatti, quasi sempre una gamma di colore tenue, delicata, dolce alla pupilla; figure disegnate con sapiente solidità; gruppi di uomini, donne e fanciulli ed assai di sovente di pecore o di mucche atteggiati con eleganza, ma di una eleganza spontanea, naturale, punto manierata; un sentimento del paesaggio, pieno di poesia gentile se non profonda. Non sono forse questi i caratteri salienti della pittura toscana dell?ultimo trentennio, una pittura sobria, mite, nemica delle audacie eccessive, che, se appare talvolta monotona e se di rado trascina fino all?entusiasmo, si contempla sempre con piacere, una pittura di gente seria, prudente e bene equilibrata, la quale per tradizione ama la grazia delle forme e delle tinte e che, pel timore costante del ridicolo, in cui incappano sovente i novatori, fa mostra di un senso perfino eccessivo della misura ? Fra le sue tele più largamente note, ricorderò Triste inverno, Sosta in una vergheria, Ave Maria, Gaiezza, All' ovile, Etruria e Maternità, tutte esposte a Venezia, e poi ancora il Sogno dorato, Il filo elettrico, Notte tranquilla, Il ritorno dalla festa, La famiglia, Le gioie materne, Il chierico violinista, La sementa del grano, La benedizione dei campi e quel Biondo autunno, che suscitò l'anno scorso un cosi unanime e fervido coro di lodi.

Niccolò Cannicci era nato nel 1846 a San Gemignano, la pittoresca cittadina alpestre dalle snelle torri profilantisi sul cielo, così gloriosa nella storia dell?arte.



V. P.