Nella sua prediletta isola di Skagen, ch'egli aveva
celebrata in tanti quadri - tra altri, nella
Sera d'estate
da noi riprodotta nel fascicolo dal passato agosto —, morì
il 21 novembre Peter Severin Kroyer, il primo
pleinairista ed impressionista danese, fondatore e capo
della moderna scuola pittorica della Danimarca.
Nato a Stavauger nella Norvegia il 24 giugno 1851 e
rimasto orfano, fu educato a Copenaghen. In pittura fu una
specie d'enfant prodige: a nove anni fornì le
illustrazioni per un'opera geologica del suo tutore, il
naturalista H. N. Kroyer ; a tredici anni entrò
nell'Accademia di Copenaghen, a venti espose il suo primo
quadro. Viaggiò poi la Spagna e l'Italia; e dal 1877 al 1881
visse a Parigi, dove espose, come frutto dei suoi viaggi, le
Abitazioni dei gitanos a Granata, gli Operai d'una
sardineria italiana ed i Cappellai italiani;
quest'ultimo, che al Salon del 1881 ottenne il primo premio,
a Copenaghen determinò una vera rivoluzione nei concetti
artistici. Tornato in Danimarca, insieme coll'amico Holger
Drachmann scoprì le originali bellezze di Skagen, che
costituì d'ora in poi lo sfondo preferito per i suoi
ritratti: aveva ritrovato il gusto della patria nordica che
non l'abbandono più.
Ebbe poi anche qualche commissione per grandi ritratti in
gruppo, come quello del comitato dell'Esposizione francese a
Copenaghen (col Pasteur in mezzo), dei commercianti alla
Borsa, della Società delle scienze ecc. Quest'anno, figurava
a Venezia con una mostra individuale, della quale parlammo
nel fascicolo citato, riportando alcune riproduzioni di suoi
dipinti.
|