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(Fonte : Emporium - nr 826 - Ottobre 1963)
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Mostra antologica di Umberto Moggioli
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Una mostra antologica dell'opera di Umberto Moggioli, uno
dei più sensibili artisti che abbiano operato nella città
lagunare al principio del secolo, è stata ordinata dalla
Direzione belle arti del comune nella sala napoleonica in
Piazza san Marco. Umberto Moggioli nacque a Trento nel 1886
e ancor giovanissimo ottenne una borsa di studio
all'Accademia di belle arti di Venezia. Nel 1909 fu accolto
con un'intera sala alle mostre di Ca' Pesaro che erano state
organizzate per iniziativa del comune e rappresentavano una
fondamentale apertura verso le correnti più vive della
pittura italiana del tempo. Moggioli, fedelissimo delle
mostre di Ca' Pesaro, predilesse l'isola di Burano, dove si
stabilì nel 1911. Pittore di viva e pronta sensibilità, ma
facile alle suggestioni improvvise e alle influenze,
Moggioli risentì di Munch e poi di Gino Rossi, come rivelano
Piccolo paesaggio di Burano e il musicale arabesco
di Colline di Asolo.
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Moggioli fu soprattutto il cantore di burano, dove si chiuse
in una sorta di eremitaggio, "piuttosto che cedere alle
seduzioni borghesi di Venezia". "L'incontro di Burano con
Moggioli - scrive Guido Perocco nel quaderno monografico sul
pittore trentino pubblicato in ricca veste editoriale
dall'Istituto italiano d'arti grafiche di Bergamo in
occasione della mostra - prende così l'aspetto di una
predestinazione nel momento stesso in cui si attua; seguono
poi quelli di Gino Rossi, Pio Semeghini, Luigi Scopinich,
Vittorio Zecchin; un incontro, in ogni caso, che da una
necessità di ispirazione romantica di ritrovare nella natura
una vergine immagine di vita per l'arte, assume il
significato di una corrispondenza poetica che potenzia
l'espressione dell'artista, gli dà quello stato di grazia
che accentua l'intensità lirica dell'opera d'arte, la nota
più autentica della pittura di Moggioli".
Nel maggio del 1915 Moggioli partì volontario per il fronte.
Nel 1916 fu congedato per motivi di salute e si stabilì a
Roma. Morì nel gennaio del 1919 a soli 32 anni. Negli ultimi
anni, anche per l'influenza di Spadini, Moggioli abbandonò
le più avanzate esperienze che lasciano intravvedere le
opere giovanili e piegò verso una sorta di sensuale, solare
impressionismo.
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r. t.
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