E' nato a Monticelli in provincia di Pavia nel 1884. I suoi
esordi furono modesti: fece da ragazzo il corniciaio e il
decoratore. E gli deriva forse da quel suo noviziato, quando
l'artista si formava nell'artiere, la grande pratica e
l'amore del legno, nel quale egli di preferenza scolpisce.
Farsi innanzi non gli fu facile: la scultura in legno era
già risorta in Germania; ma da noi la bella tradizione
italiana del Seicento e del Settecento era così dimenticata,
che non poche giurie fecero sulle prime cattivo viso alle
sue opere, le quali avevano il torto di non essere nè in
marmo, nè in metallo.
Il successo gli venne finalmente con
La Croce, esposta a Venezia; e da allora, attraverso le
Biennali veneziane, le mostre milanesi, torinesi, romane,
fiorentine, il Bossi sempre più s'affermò. Modellati con una
scarna semplicità e vigoria, intensamente espressivi, i suoi
«legni» colpiscono sopratutto per la passione e perizia, che
traspare da ogni tocco, intaglio o levigatura, con cui
l'artista ama e domina la materia nella quale lavora.
L'olivo, l'ebano, il mogano gli sono famigliari, ed egli è
maestro nel trarre partito dalle varie fibre legnose e dai
nodi e dalle asperità stesse del legno.
La mostra personale del novembre 1920 alla Galleria Pesaro
fu quella in cui si potè avere della sua arte un'ampia e
compiuta idea. Egli vanta una medaglia d'oro alla Biennale
di Milano del 1914 e un Premio Fumagalli. Fra le sue opere
migliori e più note ricordiamo: La Preghiera,
acquistata dal Re, L'Eroica, Il Serenello.
(Da un profilo di Vincenzo Bucci).
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