Pillole d'Arte

    
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(Fonte : Fiorentina Primaverile - 1922)

Franco Dani


E' nato a Firenze l'11 Agosto 1895. Può considerarsi come un autodidatta, tranne la guida e il consiglio che egli si ebbe da Arturo Checchi, considerato dal Dani, oltre che suo maggior fratello in arte, suo unico maestro.

Il Dani espose la prima volta alla Mostra fiorentina della Società di Belle Arti, nel 1914, dove un suo quadro a tempera «L'orto e le case», ispirato ad una sintesi estrema di piani e di toni in tinte piatte, alludeva chiaramente alla sua aspirazione di riallacciare, in certo qual modo il proprio stile, alla grande affreschistica toscana del Trecento. Quell'opera valse a distinguerlo, ed aveva difatti pregi notevoli, oltre che nello spirito di ricerca, nella pulitezza e probità del colore.

Scoppiata la guerra, il Dani rimase separato dall'arte per il lungo periodo di quattro anni, durante i quali, in compenso guadagnò sul campo la medaglia al valore, riportando due ferite. Oggi il Dani è a Firenze fra i pochi giovani che, disdegnando i logori schemi impressionisti su cui «seggono in piume» i mestieranti, i faciloni e gli abitudinari, intendono far dell'arte col proposito di conquistare plaghe nuove - o piuttosto obliate - di verità e di emozione. Questa nobile aspirazione, che distingue le epoche veramente fattive, degenerò qualche anno fa, in atteggiamenti intellettualistici più riflessi e ostentati che interiormente acquisiti e convinti. Per il Dani, come per altri giovani, si trattava di evitare il pericolo di cadere in un giuoco troppo facile di stilizzamenti geometrici arbitrari e causali, relegati oggimai risolutamente, nel campo delle amenità e degli spassi illustrativi e decorativi. Va data lode al Dani di essere riuscito ben presto a sortire da cotesto vicolo cieco insidioso e vano, accettando quel cimento serio, duro e assiduo col vero, dal quale soltanto può sortire il fiore intellettuale ed emotivo dell'arte - lo stile.

In questa mostra il Dani, accanto a opere in cui permangono qualità più facili e divertenti di un carattere pittorico-narrativo - come La fiera di Fiesole - espone i risultati di codesto suo conato per conquistare un'espressione coloristicamente e plasticamente più profonda.

Mario Tinti.

Opere esposte :
  Dipinti a olio.

1. Maschera in rosa pallido.
2. Fiera a Fiesole.
3. Fanciulla nuda con Vorcino.
4. Vecchie case
5. Orvieto
6. Autoritratto