Pillole d'Arte

    
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(Fonte : Fiorentina Primaverile - 1922)

Plinio Nomellini


Plinio Nomellini, nacque a Livorno nel 1866. Studiò all'Accademia di Firenze col Fattori, del quale si gloria di considerarsi discepolo. Nomellini venuto a Firenze a studiare l'arte, nel fare i suoi primi passi aveva subito fortemente l'ascendente dei macchiaioli, i quali,
rappresentando allora l'estrema sinistra della pittura, dovettero guadagnare subito lo spirito battagliero del giovane livornese. Gli artisti che ebbero una decisiva influenza su di lui furono il Lega e il Fattori. Osservando le opere del periodo di formazione del Nomellini noi potremmo ritrovarvi, non solo i modi stilistici, ma perfino molti dei toni e delle nuances di colore di cotesti due maestri

Nel periodo di formazione il Nomellini è veramente uno scolaro - del Fattori, prima, eppoi del Lega - uno scolaro al buon modo antico, che si propone di seguire i suoi modelli con quella dedizione completa che è il migliore tirocinio per conseguire l'originalità e per il quale essa si forma con un processo interiore pressoché inconsapevole. Ma, a fianco dei fermi e sobri macchiaioli, il giovane discepolo, con nelle vene l'urgenza dinamica del sangue labronico, acceso dagli eccitamenti di un'epoca che già si annunziava turbolenta, provava dinanzi al «vero» l'insofferenza di un giovane puledro. Egli doveva intormentirsi e smaniare in quelli stretti e pii colloqui con la natura, a fianco dei suoi maestri; la sua mano era intollerante dei limiti severi imposti dal sagomare fattoriano; mentre le ansiosità nervose del Lega trovavano nel suo temperamento sonoreggiante un'eco esasperata. Finché un giorno egli comprese che dentro l'austera regola dei maestri gli sarebbe stato malagevole affermare un proprio dominio personale, e l'orto mite e devoto dell'arte macchiaiola sembrò troppo angusto e troppo chiuso al suo estro balzano.

La personalità del Nomellini si affermò allora, più che come un'evoluzione dalle forme «macchiaiole», come un atto di secessione e di ribellione, una ribellione qualche volta un po' troppo formale, analoga a quella che si era verificata nel campo delle convinzioni politiche del pittore. La sua originalità sbocciò con la violenza di un fiore scarmigliato e sgargiante.

Si è parlato a proposito del Nomellini di pittura Secentesca e in realtà il pittore livornese, reagendo all'intimità emotiva e al rapportismo dei macchiaioli, si rifece alla lirica cromatica e all'eloquenza esuberante di alcuni Secentisti; se non alla sodezza plastica d'un Caravaggio o d'un Crespi bolognese, piuttosto alla sprezzatura d'uno Strozzi o di un Sebastiano Ricci.

Nomellini ha ripreso altresì nella sua opera, molti elementi che l'episodismo naturalistico aveva bandito dalla pittura, e fra gli altri la impaginatura, l'euritmia della composizione, la poetica del soggetto. Questo ritorno della pittura a un senso più decorativo, faceva parte di tutta una reazione antirealistica - «eroica» - verificatasi verso il '90 non in pittura soltanto, anzi più accentuatamente in letteratura.

La insofferenza per una interpretazione aderente, diretta e logica delle cose,che ho notato parlando del periodo di formazione del Nomellini, è quanto nelle opere mature alimenta gli aspetti più significativi e geniali, ma benanche i difetti della sua pittura. Perchè l'arte, essendo, appunto, trasfigurazione e idealizzazione delle forme sensibili, esige un nesso evidente con queste forme, senza del quale viene a mancare alla sua equazione il termine più necessario e quella possibilità di riferimento da cui nascono le sue analogie e le sue antitesi.

Ma quando questo nesso è rispettato nell'arte del Nomellini essa ci dà opere calde, pittoricamente piene e sostanziose, che rimarranno fra i migliori esempi, nella nostra epoca, di un risalire spontaneo alla tradizione italiana di pretto sensualismo coloristico, in contrapposto alle influenze intellettualistiche francesi e allo spiritualismo della grande tradizione toscana.

Mario Tinti.

Opere esposte :
  1. I cipressi di Volterra
2. Mattino a Capri
3. Libeccio
4. Azzurro
5. I doni dell' autunno
6. Bagni di Tiberio
7. Fossa dell'Abate
8. Porpora ed oro