Pillole d'Arte

    
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(Fonte : Fiorentina Primaverile - 1922)

Cornelio Palmerini


«La mia vita» - scrive egli di sé stesso - «è stata assai dolorosa nel cammino tutt'altro che agevole dell'arte. A 13 anni, poi che ebbi manifestata la mia vocazione, venni messo come apprendista in un laboratorio industriale marmifero di Pietrasanta. Per recarmi colà da Carrara, mio paese nativo, dovevo fare ogni giorno con qualunque tempo 18 chilometri a piedi. Questa specie di «via crucis» quotidiana durò per tre anni. Ma quei lavori commerciali non mi soddisfacevano davvero e allora me ne andai a Carrara, dove m'iscrissi a quell'Accademia. La frequentai per due anni. Restava però in me vivo e insoddisfatto il desiderio di conoscere meglio l'arte. Allora mi recai a Firenze (il mio grande sogno) dove con Rivalta, che mi prese assai a benvolere, feci l'ultimo anno d'Accademia. Nel frattempo, nelle ore libere, per guadagnare qualcosa lavoravo il marmo, giacché la mia famiglia era tutt'altro che agiata».

«Nel 1913 andai a Roma e il Dazzi mi accolse nel suo studio, dove, mentre aiutavo lui nella traduzione in marmo di certi suoi lavori, usufruivo anche dei suoi consigli, dei quali molto mi avvantaggiai. Ma il mio carattere mi portava a desiderare la libertà, sicché passato un anno me ne tornai al mio paese, dove munito soltanto della mia fede, mentre andavo continuando i miei studi, volli tentare il legno, vedendo in quella materia qualcosa che non è nel marmo - il colore».

Cornelio Palmerini non è oggi alle prime armi. Dal 1914 in poi egli ha preso parte con successo di critica e di pubblico alle maggiori esposizioni italiane, guadagnando parecchi premi e vendendo a enti e a privati.
      


Opere esposte :
  (Legno)

1. Più lontano
2. Adriana
3. Giovane portatore
4. Testa di cieco (marmo)