Pillole d'Arte

    
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(Fonte : Biografia di Antonio Canova scritta dal Cav. Leopoldo Cicognara - Venezia 1823)


Lettere familiari di Antonio Canova

Al Sig. Co. Leopoldo Cicognara

a Ferrara.

Divido ancor io la gioja del vostro cuore per la insigne commissione da voi procurata al nostro Hayes dalla mano benefica del Re di Napoli. Scrivo oggi appunto al giovine, per eccitarlo all'opera, con tutto quel zelo e studio che merita I'impegno a cui lo pone la straordinaria beneficenza Sovrana. Io sarei del parere vostro di lasciarlo in libertà perfetta quanto al soggetto; e sono poi d'avviso, che il quadro debbasi eseguire qui in Roma. Lasciamo passare qualche tempo ancora : intanto egli può fare degli studj a Firenze; e quando ci parrà che le cose siero tranquille abbastanza; lo faremo ritornare in seno della madre delle Arti, dove io non mancherò a lui de' miei consigli, e di tutto che potrà giovare al buon effetto dell' opera. Voglio che sappiate aver io già dato ordine a Firenze, quando esso vi andò, spedito a mie spese, che gli vengano pagate trenta monete al mese; e che sia provveduto e assistito di quanto gli può bisognare per l'Arte raccomandandolo per ciò al nostro ottimo Alessandri. E tanto più giudico necessario il suo ritorno qua per l' esecuzione del suo quadro, quanto che deve terminarne un altro già cominciato per me, e di una grandezza non ordinaria, lasciato da lui sospeso a motivo della sua partenza. Posso assicurarvi, che promette di riescire un'opera di merito grande, se viene finita con quel calore e maestria con che si vede incammina. E questa prova può e deve tornargli utile molto nell'altro quadro pel Re di Napoli.
Godo sommamente che abbiate voi. pure contribuito a far discendere sopra i giovani Alunni la beneficenza del Re; al quale parlai io stesso quando passò per Roma ed ebbi da lui e dal ministro Zurlo parola espressa di soccorso. E di fatto il Decreto venne da Bologna; ma i denari s' aspettano ancora ed io scrivo e rescrivo parlo e riparlo, finora senza effetto. Ma verranno certamente; benché l'aspettare sia doloroso per chi si trova in bisogno estremo di ajuto. Darò al Rinaldi ciò che tengo a vostra disposizione per li due volumi della vostra insigne Storia della Scultura, alla quale auguro tempi migliori, e incoraggiamenti sovrani. Ho detto a Tambroni ciò che volete, e vi saluta. Pel Cav. d'Agincourt sarà letto il vostro biglietto di risposta dall'Abate, che vi rende í più distinti saluti e cordiali.
Torno ad Hayes, e 'vi dico, che per farlo stare a Roma sicuro da ogni pericolo di dissipamento, conviene persuadere suo zio a tenergli compagnia, e a guidarlo. Io già scrissi a Venezia per questo.
Voi aiutatemi; scrivete similmente al signor Binasco al Malcanton a S. Polo, per indurlo ad andare a Firenze, e ad accompagnarlo qua. Senza di lui non mi fiderei di farlo ritornare; anzi vi aggiungo, che senza una persona di autorità, che l'invigili, temerei molto di perdere il frutto delle nostre amorevoli cure. Pensate adunque a ciò, e siatevi certo che lo zio, conosciuta la necessità della sua presenza per la gloria e l'utile del giovine, si persuaderà agevolmente a seguirlo. Vogliatemi bene, e credetemi.


Roma 27 Marzo 1814.