ESPOSIZIONE DEL 1833.
Combattimento al Garigliano fra Spagnuoli e Francesi. Veduta
della Cadenabbia sul lago di Como. Idem della Maiolica sullo
stesso lago. Idem di Cernobbio, come sopra. Battello da
pescatore. L?imboccatura del Gresio vicino a Cernobbio.
Castello d?Azeglio. Veduta di Grianta sul lago di Como. Seno
del lago di Como presso Balbiano. Fontana della Perlasca,
pure presso Balbiano. Sfida di Barletta. Marina presso
Sorrento. San Pietro d? Acqua Acetosa. Marina. Porto di
Cernobbio. Case alla Perlasca. Fieramosca che giunge
all?isola di Sant?Orsola.
ESPOSIZIONE DEL 1834.
Veduta della Tremezzina. Paese d?invenzione, coll?episodio
dell?ombra dell?Argalia che appare a Ferraú. Brindisi di
Francesco Ferruccio, generale de? Fiorentini, a? suoi
soldati prima della battaglia di avinana, per commissione
della signora marchesa Visconti d?Aragona. Contadina
inseguíta dai Pirati, per commissione del conte Mazé.
Disfida di Barletta ? per commissione del signor cavaliere
Paolo Toschi. Battaglia di Gavinana ? per commissione del
signor marchese Antonio Visconti. Combattimento di Diego
Garcia di Paredes contro molti Francesi sul ponte di barche
del Garigliano ? proprietà del signor Carlo Galli.
ESPOSIZIONE DEL 1835.
Bradamante che combatte col mago Atlante per liberar Ruggero
dal castello incantato. Una vendetta, dono alla chiesa di
San Fedele. Un riposo di caccia. Difesa di un ponte ?
proprietà del signor Pietro Tron di Torino. Ferraù a cui
appare l?ombra dell?Argalia. Un combattimento, commissione
del signor Baldassarre Ferrero di Torino.
ESPOSIZIONE DEL 1837
I funerali del duca Amedeo VI (conte Verde). Inondazione in
una valle delle Alpi. Veduta del Castel dell?Ovo.
Combattimento tra Ferraù ed Orlando. Battaglia fra Rodomonte
e Brandimarte.
Astolfo che insegue le Arpie. Cascata della Dora presso
Saint Didier. Paesaggio con animali. Veduta della Campagna
romana. Piccolo paesaggio.
ESPOSIZIONE DEL 1838
Grande inondazione. Bradamante, atterrato Atlante, chiede la
libertà di Ruggero. Passaggio di truppe. Napoleone che
arringa i soldati in Egitto. Macbeth e Banquo che incontrano
tre streghe. Ippalca, messaggero di Bradamante a Ruggero.
ESPOSIZIONE DEL 1839
Combattimento di Gradasso e Rinaldo. Il duca Amedeo VI
riceve prigioniero Michele Paleologo. Zerbino ed Isabella.
Ferraù e l?ombra dell?Argalia.
ESPOSIZIONE DEL 1840
Sacripante ed Angelica. ? Dal canto 1° dell?Ariosto. Mulino
presso S. Pellegrino. La difesa di Nizza contro Barbarossa
ed i Francesi ? di commissione di S. M. il Re Carlo Alberto.
ESPOSIZIONE DEL 1841
Riposo di caccia. Temporale. La battaglia di Torino. La
battaglia del Col d?Assietta. Paesaggio d?invenzione.
ESPOSIZIONE DEL 1842
(Nulla esposi, sebbene non pochi quadri siano stati eseguiti
e venduti.)
ESPOSIZIONE DEL 1843
Campagna di Roma. Contadinella alla quale è caduto l?asino
in cattivo passo. G. Sforza nell?atto di gettare su un
albero l?accetta per trarne pronostico se debba farsi
soldato.
Credo superfluo il dire che ho lavorato ben più di così, ma
nel mio studio, senza sforzar troppo quella tal corda della
tolleranza artistica che alla fine poi si rompe. La
tentazione di cedere a? suggerimenti dell?amor proprio era
grande; potevo lasciarmi allettare dalla teoria del tirar
giù presto; potevo trinciare, ec. Niente di tutto questo. Lo
affermo sull?onor mio: non mi stimai pesare un?oncia più di
prima: lavorai come se fossi stato ancora presso Checco
Tozzi o il sor Fumasoni. Mi sono sempre guardato
scrupolosamente di fare il giudice ed il saputo; e quella
volta che ho dato un parere in un quadro, l?ho dato con
delle ragioni e considerazioni che toglievano al mio scritto
ogni carattere di sentenza. Sono sempre stato cortese con
tutti gli artisti, amici o no, e ciò non m?è punto costato
mai fatica: m?avrebbe bensì costato fatica il contrario, che
urta la mia natura.
I quadri de? quali sembra che il pubblico abbia recato più
favorevole giudizio (ed io internamente gli ho dato
ragione), furono: La vendetta, che ho riveduto con
piacere nel 1860 in casa Poldi-Pezzoli.
L?Ombra d?Argalia, Il combattimento di
Bradamante con Atlante,
La morte del conte Montmorency, Contadina alla
quale è caduto l?asino in un mal passo,
Ippalca e Ruggero..., e qualche altro. La morte del
conte Montmorency non mi pare sia stata esposta a Brera.
L?Ariosto mi fornì la massima parte dei miei primi soggetti,
e non avrei saputo trovar meglio altrove.
Volendo io seguire una pittura, che da un lato mi fornisse
il modo di valermi de? miei lunghi e faticosi studi co?
quali tentai di avvicinarmi alla verità, e dall?altro
lasciasse un campo ampio alla fantasia ed a concetti
elevati, nessuno più dell?Ariosto poteva aiutarmi. Anzi
tutto, ciò che principalmente mi guidava era il sentimento
della natura: mai non pensavo all?effetto direttamente; ma
se l?ottenevo, desideravo ottenerlo nobilmente, ascoltando
con pazienza i consigli che il sentimento della natura mi
suggeriva. Forse in quel tempo l?arte non era compresa a
questo modo, epperciò io fui una novità, una cosa curiosa.
E anche questo contribuì a farmi una facile celebrità.
Modestia a parte, credo che in quei quadri ed in alcuni
altri che ho poi fatti, qualche merito reale ci sia,
sopratutto se confronto il metodo allora da me seguito con
quello che adottano ora molti artisti anche rinomati: ho
visto de? paesaggi, l?autore de? quali mi sembra dicesse
allo spettatore: ? Volevo fare un bell?albero e delle belle
pecore, ma siccome avevo fretta, e il prezzo era già
combinato, ho tirato giù quattro segni; i quali però, ben
riusciti come sono, danno un?idea distintissima dell?albero
e delle pecore.-
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