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| Data di nascita: | 25/05/1860 |  
| Luogo di nascita: | CAMBIANO (Torino) |  
| Data del decesso: | 14/01/1938 |  
| Luogo di decesso: | TORINO |  
| Padre: | Guglielmo |  
| Madre: | VIDOTTI Giovanna |  
| Coniuge: | BERTANA Carolina |  
| Figli:  | Guglielmo   
Maria Cristina  |  
| Luogo di residenza: | TORINO |  
| Indirizzo: | Via Ospedale, 55 |  
| Titoli di studio: | Diploma |  
| Presso: | Accademia Albertina di belle arti di Torino |  
| Professione: | Pittore |  
| Cariche e titoli:  | Professore di pittura all'Accademia Albertina di belle arti di Torino (1889) |  
 
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.:: Nomina a senatore ::.  
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| Proponente: | Autocandidato |   | s.d. |  
| Nomina: | 02/03/1929 |  
| Categoria: | 21    | Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria |  
| Relatore: | Carlo Petitti di Roreto |  
| Convalida: | 15/05/1929 |  
| Giuramento: | 16/05/1929 |  
 
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 Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 23 novembre 1893 
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 7 marzo 1907 
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 11 giugno 1922 
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) |  
 
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. 
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  Luigi Federzoni, presidente
   "PRESIDENTE. Prima di riprendere le nostre 
discussioni, rivolgiamo il pensiero ai cari camerati che abbiamo 
ultimamente perduto. 
[...] 
   Lungo trascorrere di anni e mutare di maniere e di 
gusto non avevano influito sulla personalità artistica di Giacomo 
Grosso, né sulla preferenza dimostrata costantemente da una parte 
notevole del pubblico per il vecchio pittore torinese. Quasi 
sessant'anni di assiduo lavoro, alimentato da una fecondità facile ed 
elegante che non abbandonò il Grosso nemmeno verso la fine della sua 
vita, avevano raccolto intorno a lui una moltitudine di ammiratori 
fedeli. I suoi esordi furono trionfali, assicurandogli presto 
larghissima fama con talune opere di carattere romanticamente narrativo,
 nonostante l'accentuato naturalismo dell'esecuzione, che ebbero la loro
 espressione culminante nella celeberrima tela, andata poi distrutta, 
del Supremo Convegno.
 Ma il nome di Giacomo Grosso resta affidato soprattutto ai ritratti, 
alcuni dei quali sono inimitabili principalmente per la finezza del 
colore e la maestria dell'ambientazione, pregevoli documenti di un'arte 
tipicamente ottocentesca. In questi ultimi anni l'insigne pittore si era
 rivolto con singolare predilezione alle nature morte, ritrovando nel 
contatto con la più umile realtà quella brillante freschezza di toni e 
quella sorprendente efficacia riproduttiva del vero visibile, che gli 
avevano procurato i clamorosi successi degli inizi. Così il buon maestro
 ha chiuso la sua copiosa e fortunata carriera, fra l'attento rispetto 
di molti di quegli stessi giovani, che non di rado manifestano la 
propria ansia di novità, dispregiando, se non cercando di eguagliare, 
l'eredità del passato [...]. 
   SOLMI, Ministro di grazia e giustizia. Domando di parlare. 
   PRESIDENTE. Ne ha facoltà. 
   SOLMI, Ministro di grazia e giustizia. Il
 Governo Fascista si associa alle elevate parole pronunciate 
dall'Illustre Presidente di questa Assemblea in onore dei Senatori 
scomparsi". 
  
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 21 marzo 1938.          
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