Quargnento (Al), 11/02/1881 - Milano, 13/04/1966
Nasce a Quargnento, in provincia di Alessandria, nel 1881 in una
famiglia di artigiani. Dopo aver lavorato come decoratore murale per
circa dieci anni nelle città di Valenza Po, Milano, Parigi, Londra,
Bellinzona, nel 1906 entra all'Accademia di Brera, dove incontra i
giovani pittori Bonzagni, Romani, Valeri e Boccioni. Nel 1910 insieme a
Marinetti, Boccioni e Russolo scrive un manifesto rivolto ai giovani
artisti esortandoli ad un rinnovamento del linguaggio espressivo.
All'appello rispondono Balla e Severini: da qui nasce il futurismo. Agli
inizi del 1913 il movimento futurista diventa punto di riferimento anche
per il gruppo fiorentino de "la Voce", che sta avviando la nuova rivista
"Lacerba", diretta da Papini e Soffici. Lo stesso Carrà è un assiduo
collaboratore della rivista "Lacerba", con la realizzazione di scritti e
disegni. Nello stesso periodo stringe rapporti con i cubisti francesi e
nel 1914 si trasferisce per alcuni mesi a Parigi. Ma già matura in lui
la crisi del futurismo: i collage che disegna sono un primo chiaro segno
del distacco dal movimento marinettiano.
Inizia per l'artista un periodo di riflessione e di studio dei classici
come Giotto e Paolo Uccello; dello stesso tempo sono i primi quadri
metafisici. Chiamato alle armi, Carrà trascorre un periodo a Pieve di
Cento ma, per motivi di salute, viene ricoverato nell'ospedale militare
di Ferrara dove incontra De Chirico, Savinio, Govoni, De Pisis. Nel 1919
rientra a Milano e sposa Ines Minoja. A questi eventi segue un periodo
di crisi interiore e artistica dal quale riemerge con una nuova visione
della pittura, indirizzata alla ricerca della semplificazione
dell'immagine. E' il presupposto della terza stagione della sua ricerca
artistica, il cosiddetto "realismo lirico", che ha inizio nel 1921.
Entra definitivamente a contatto con una nuova sintesi tra idea e natura
e soggetti prediletti diventano i paesaggi. Nel 1923 è a Camogli, in
Liguria. Dal 1926 passa diversi mesi a Forte dei Marmi, in Versilia,
dove rimane folgorato dai paesaggi luminosi e solitari, le spiagge
deserte, i monti sul mare, i capanni abbandonati. Contemporaneamente al
lavoro artistico, Carrà svolge una battaglia per il rinnovamento
dell'arte moderna, attraverso scritti di critica e dottrina estetica.
Collabora con la rivista "Lacerba" e "La Voce", a "Valori Plastici", a
"Esprit Nouveau", a "La Fiera letteraria" e al quotidiano
"L'Ambrosiano".
(www.arte.rai.it)
(Altra biografia di Carlo Carrà su
treccani.it)
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