Roma, madre feconda d'alte e sublimi idee, Roma tosto 
					ch'ebbe in sé il giovinetto Canova; sii sommo, gridogli: ed 
					egli a quel magnanimo grido col Teseo vincitore del 
					Minotauro altamente rispose; e vinse scolpendolo con 
					mirabile successo, e senza il filo d'un'Arianna, pressoché 
					tutte le grandissime difficoltà, da cui trovò circondata la 
					divina Arte sua. Il Minotauro, che mostro mezzo uomo, e 
					mezzo bue credettero alcuni, ed altri, che non avesse se non 
					la testa di bue, come qui ci viene rappresentato, è ucciso, 
					ed abbandonato sopra un sasso; da un lato del quale stanno 
					la testa, e le braccia del mostro, e dall'altro le gambe 
					pendenti. Le fibre, i muscoli, tutto fa in lui chiarissima 
					prova dell'assenza della vita, dell' impero della morte. 
					Teseo viene rappresentato in un momento di riposo dopo la 
					battaglia, e seduto sopra il Minotauro medesimo. Egli 
					appoggia la mano sinistra sopra la clava in aria trionfale, 
					ed ha la destra abbandonata sulla coscia dell ucciso nemico. 
					Alquanto inclinata è la testa, ed inclinata alquanto ha la 
					persona, manifestando con una certa stanchezza la difficoltà 
					della pugna, che ebbe a sostenere. 
 
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					Nel nobilissimo volto però lampeggia la soddisfazione per 
					l'ottenuta vittoria. E quale vittoria in vero per Teseo! Non 
					trionfa egli già con sì insultante disprezzo d'un suo 
					particolare nemico; no, dell'inimico della Patria ei 
					trionfa, la quale rende ormai libera con questa generosa 
					uccisione da un orrido, e vergognoso tributo. Bella di 
					bellezza ideale è la figura di Teseo. Grande energia di 
					muscoli, robustezza di membra, eroica nobiltà in tutta la 
					persona, e ne' tratti del volto principalmente. Ogni nom, 
					che l'ammira, vorrebbe rassomigliargli; ed ogni donna si 
					sente in petto il cuore d' Arianna.
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
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