|   Vedi ben quanta il lei dolcezza piove. 
					(Petr.) E piacemi i modelli ravvicinando di due diverse nazioni 
					
					
					(1) parlare ora di quella Laura, che 
					fortunata al pari di Beatrice vive immortale negl'immortali 
					versi di Francesco Petrarca. Se non che, essendo stata la 
					natura, non so se io dica meno generosa, o diversamente 
					liberale, sotto il ciclo della Francia, anche lo Scultore 
					dovette dare alla sua leggiadra Avignonese quella fisonomia, 
					che fosse propria della sua nazione. E dissi diversamente 
					liberale in fatto di avvenenza, perchè chi mai può mettere 
					in dubbio quel costante vezzo, che ne' femminili volti delle 
					Franche donne si rinviene, piacente spesso assai più della 
					stessa bellezza, e per ispiegare il quale pare che i 
					Francesi creato abbiano a bella posta il vocabolo joli, 
					anche di suono cotanto lusinghiero?  E se Simone Memmi, che certamente pittore sommo non era, 
					pure al dir del Petrarca fu in Paradiso, prima che ne 
					scendesse quella sua Donna gentile, e la ritrasse, per far 
					fede qua giù del suo bel viso, si che l'opera, prosiegue 
					egli, fu ben di quelle, che nel Cielo si possono immaginare, 
					ma non qui fra noi, ove le membra fanno all'alma velo, ed 
					ottenne dall'innamorato Poeta che il proprio nome per doppio 
					carme chiarissimo sino a noi discendesse; di quai lodi il 
					Cigno di Sorga non avrebbe reso lieto colui, che con l'opera 
					sua immortale, e ben altrimenti, che in carta ritraendola, 
					le vaghe sue forme ci rappresenta? E con qual arte in vero 
					maggiore poteva Canova destare nel freddo marmo quella 
					ineffabile dolcezza, di cui si soavemente ci parla in mille, 
					e care guise il dolcissimo Poeta, e in qual modo farei 
					meglio comprendere quell'amoroso sguardo in sè raccolto, che 
					quasi velo di modestia il bel volto le adombra ? La bocca di Laura è piccioletta, e le labbra schiudonsi 
					ad un tale mansueto riso, che ad amarla t'invita. Picciolo è 
					il naso, breve il mento, pieghevolissimo il collo. Un nastro 
					le cinge i capelli, che in ristrette anella le ricadono 
					sopra la fronte, mentre i più lunghi tessuti in larghe 
					trecce, delle quali si sovente c'intrattiene l'innamorato 
					cantore, le si ravvolgono in mille vaghi nodi intorno il 
					Capo. Laura, tu sarai per triplice Corona famosa. Tre 
					sublimi sorelle, Poesia, Pittura, e Scultura, ben faranno, 
					contro l'insulto de' secoli, schermo al tuo bel nome.
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