Pillole d'Arte

    
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(Fonte : Fiorentina Primaverile - 1922)

Fiorentina Primaverile - 1922

 Manifesto di Sam Benelli per l'Inaugurazione


Italiani, Toscani, Fiorentini,

L'otto di aprile un nuovo Tempio dell'Arte, dell'Arte che � nata e che vive con noi, per testimoniare di noi nel futuro, un nuovo tempio, finito di costruire dopo la guerra, per l'impulso della mia tenacità, per l'amore dei volenterosi che si unirono a me e per aiuto magnifico del Comune e della Camera del Commercio, sarà inaugurato nel Parco di S. Gallo. E sia lode a chi lo iniziò.
Sarà grande impresa di fede, di lavoro, di armonia: certo sarà il più bel segno, nell'arte italiana, dalla guerra in poi.

E la sorte ha voluto che con alcuni miei cooperatori, io potessi per primo raccogliervi dentro quanto di più espressivo può offrire, oggi, alla nazione ed al mondo, l'arte italiana nella Pittura, nella Scultura, nell'Ornamento.

Se avrò ben fatto, non avrò aperta solamente una Esposizione, opera di tutti i giorni, ma avrò indicata, da questa Firenze, la più luminosa strada della nostra gloria, del nostro lavoro e della nostra sorte, perch�, da questa Rassegna del Bello, da questa raccolta di opere concepite e compiute da uomini eletti e maestri e da giovani ansiosi, bramosi di nuove ricerche, anelanti allo scopo supremo, opere composte col più disinteressato amore, con esemplare virtù quasi ignorata, con dedizione pienissima, col sacrificio sacro alimentato soltanto dalla febbre della creazione, vera luce, ammonimento, insegnamento, nutrimento al lavoro di tutti.

Ed allora forse, non solamente nelle Arti Maggiori noi vedremo, in questa Firenze, Madre della Bellezza, Creatrice della Grazia, risvegliarsi il Genio dormiente; ma anche nelle Arti Minori, che ci fecero, un tempo, nel lavoro dei popoli, i primi del mondo, poi che la nostra gente Ã? nata per dare al mondo Armonia e Bellezza.

E se nessun governo scoprì mai la vera missione dell'Italia nel lavoro e, se si ordirono molti intrighi di banche e di politicanti per costringere il popolo nostro a lavori mastodontici, a mestieri che chiamerei di ghisa, togliendolo ai campi, alle botteghe, agli studi, per poi abbandonarlo, gregge scompaiato e desolato; voi mi avete sentito più volte ripetere che l'Italia ha due possenti inesauribili miniere di quelle materie prime che tanti fallaci argomenti dettero agli ingannatori: e queste sono il genio dei nostri maestri d'ogni arte e la mano e l'intelligenza dei nostri artefici ed artigiani.

Per questo, l'iniziare in Firenze una serie di rassegne delle arti figurative parve a me un impresa di mirabile italianità e non esitai a sacrificarmi in un lavoro nuovo, penoso, diverso, difficile, che tutta volle la mia diligenza e la mia tenacità e l'abbandono quasi intero della mia poesia perch� io diventassi ancora una volta animatore, costruttore, operaio del più grande tempio della nostra grandezza.

Fo voti dunque che questa sia la prima serie di Esposizioni ammonitrici e feconde, italiane sempre più e che altri ripeterà, continuerà, migliorerà. Sia questo l'inizio della Rinascita.

E valga il nostro ardore ad alimentare la fiamma novella che sarà luce al nostro Genio Risorto, e che illuminerà la gara degli uomini liberi, onesti, bramosi di procedere, senza pastoie e senza catene, nella via del bello e del bene.

SEM BENELLI
Firenze, aprile 1922.