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\viewkind4\uc1\pard\f0\fs24 ELIEZERO E REBECCA
\par Gruppo in marmo di Tommaso Solari
\par Questo gruppo, d\rquote una grazia e semplicit\'e0 che ricordano i bei tempi dell'arte, rappresenta una scena primitiva del genere umano. L'ospitalit\'e0 orientale, gl'innocenti costumi dei Patriarchi, ed i bisogni pi\'f9 imperiosi della vita derivanti da un clima cocente, e da un suolo, qual\rquote\'e8 quello della Mesopotamia, arido e deserto, ove un sorso d'acqua che ti \'e8 concesso \'e8 un vero benefizio, si riassumono in questo caro ed interessante argomento. Quindi non \'e8 meraviglia se illustri Dipintori lo hanno preso a trattare nelle loro pi\'f9 classiche composizioni. Il Pussino ed il Murillo ne ottennero sugli altri la palma. Per\'f2 il signor Solari \'e8 il primo scultore, che abbia ardito emularli. Il suo bel lavoro, tutto spirante affetto , verit\'e0, e pudore sembra ispirato dalla Genesi stessa.
\par Eliezero arrivato sulla sera vicino ad un pozzo, che stava fuori d'una citt\'e0, vi si ferm\'f2, siccome in luogo assai opportuno al suo disegno. E per riuscire al suo intento, si rivolse supplichevole al Signore, e preg\'f2: \'ab0 Eterno Iddio di Abramo mio padrone, assistetemi in questo giorno. Io mi seggo presso di questa sorgente, ove le figliuole della citt\'e0 vicina verranno ad attingere l'acqua. La fanciulla, a cui mi rivolger\'f2, dicendo: porgimi il tuo secchio, e dammi da bere; ed essa mi risponder\'e0: bevi, anzi dar\'f2 ancora da bere ai tuoi cammelli, sia la sposa che avete scelta per Isacco vostro servo; e cosi io sapr\'f2, che siete stato propizio al mio padrone.\'bb Appena aveva Eliezero finito di pregare, che vide comparire una donzella, che portando sull'omero una brocca, se ne veniva alla fontana. Questa giovine era assai bella. Poich\'e9 ebbe ripieno d'acqua quel vase, se ne tornava alla sua magione. Allora Eliezero corse ad incontrarla, e le disse: dammi in grazia un po' d'acqua da bere. Ed essa rispose : bevi pure, signor mio; e discesa la brocca sul braccio, gli offri da bere. Dopo che quegli ebbe bevuto, soggiunse la giovinetta : \emdash io dar\'f2 eziandio da bere ai tuoi cammelli..... Eliezero tir\'f2 fuori due orecchini d'oro del peso di due sicli, e due smaniglie del peso di dieci sicli , e glieli don\'f2; poi domandolle di chi fosse figliuola. Ed ella gli rispose \emdash : io sono Rebecca figlia di Batuele figliuolo di Melca e di Nacor fratello di Abramo.
\par Le due figure del signor Solari sono perfettamente modellate. Rebecca, salita su di un gradino, attira dolcemente lo sguardo, e domina la composizione. Il suo atteggiamento \'e8 modesto, naturale, e tranquillo. Eliezero, attonito e riconoscente si appoggia, mentre beve, sul suo bastone da viaggio, e nasconde nella mano dritta il prezioso presente, che vuole offrire in nome del suo signore alla giovane e meravigliosa straniera. Le loro vesti sono bene intese; il partito de' panneggi e delle pieghe grazioso e sorprendente. L' acconciatura del capo dell'uomo offre l'idea d'un turbante nella sua primitiva origine, semplice ed elegantemente negletta. La bella testa della giovanetta \'e8 ornata delle trecce della sua lunga capellatura alternate da leggiere bende, che le danno un carattere affatto nuovo ed orientale. Nulla \'e8 infine trascurato, fino ai pi\'f9 piccoli accessori. La bocca del pozzo ornata convenientemente, ed un'idria di forme antiche indicano il sito ove avvenne quell'interessante episodio, ed aggiungono forza e sostegno alla svelta figura della vergine ebrea.
\par Carlo Bonucci\~\~\~\~\~\~\~
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