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(Fonte : Emporium - n° 183 - Marzo 1910)
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Esposizione d'arte contemporanea a Cremona
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Per iniziativa di una Società degli «Amici dell'Arte», di
cui è presidente il dott. Annibale Grasselli, Cremona aprirà
nel pross. aprile una «Esposizione d'Arte Moderna» con
Mostre individuali retrospettive delle opere del Colombi e
del Carnevali (Piccio), la quale sarà anche più
interessante di quella tenutasi alla Permanente di Milano
l'anno scorso, perchè sarà arricchita di magnifiche tele che
ivi non figuravano e che i proprietari privati cedettero
volentieri per l'occasione.
La Mostra è divisa in tre sezioni: dí
Pittura, Scultura e Architettura; d'Arte applicata al
mobilio e alla decorazione interna della casa; e d'Arte
fotografica. Vi sarà aggiunta una quarta sezione dedicata
alle Industrie femminili. Tra gli artisti cremonesi, che
lontani tengono alto il nome della città natale, citeremo,
fra gli scultori, il Secchi, autore del monumento al Parini
e del Mac Mahon a Magenta, e il Danielli, squisito
modellatore; tra i pittori, Massimo Galelli, decoratore del
Casino di Montecarlo, Antonio Rizzi, direttore
dell'Accademia di Perugia, Vespasiano Bignami, professore a
Brera, il Mazzi, il Vittori ed altri parecchi. Quasi un
centinaio sono gli artisti che, rispondendo all'appello del
Comitato, parteciperanno alla Mostra, e non v'è dubbio che
per molti, anche dei loro concittadini, essa riuscirà
una.... rivelazione.
Troppo modesta e appartata dalle grandi linee ferroviarie,
percorse dai diretti e dai forestieri, Cremona, la vetusta e
gloriosa città ghibellina, per moltissimi è una città... da
scoprire, sebbene non si trovi che a 60 km. da Milano.
Eppure all'ombra delle sue chiese e della sua gran Torre (la
più alta e massiccia d'Italia) serba tesori d'arte
pittorica, architettonica e decorativa di prim'ordine.
Nell'età florida dei Comuni, dominatrice della navigazione
interna del Po, con la sapiente industria dei drenaggi e dei
canali d'irrigazione, trasformò le selve e le ghiaie del suo
contado in una fertile distesa di campagne fiorenti, mentre
fra le sue mura moltiplicava i telai, che fornivano di
drappi e tessuti variopinti i grandi mercati d'oltremonte.
In quella prosperità economica fiorirono le scuole d'arte,
che con le tele e gli affreschi dei Boccaccino, dei Campi,
di Sofonisba Anguissola, rivaleggiarono coi migliori autori
delle scuole Veneta e Lombarda.
Se nel magnifico palazzo dei marchesi Stanga (un' attrattiva
d'arte per sè stesso) dove avrà luogo l'Esposizione, i
visitatori saranno informati di ciò che gli artisti
cremonesi, de' quali alcuni valentissimi, sanno produrre
anche oggidì - nella solenne cattedrale gotica, tutta
coperta di dipinti, e nelle altre chiese urbane e suburbane,
nel Palazzo municipale e ne' palazzi privati, nella
Pinacoteca e Museo Ala-Ponzoni, troveranno i forestieri
un'impensata ricchezza d'arte del Quattrocento e del
Cinquecento, di cui la patria di Ponchielli ha il solo torto
di non saper fare un richiamo.
Ma della genialità di quella gente, in cui il fine ingegno e
l'abito della coltura e della discussione fanno un singolare
contrasto con la bonomia del linguaggio e la pacifica
operosità, è prova e simbolo lo stesso cartello, che
riproduciamo, opera del giovane e valente paesista Vittori;
ma bisogna vederlo nella riproduzione cromografica, eseguita
nel nostro Istituto, per sentire, nella indovinata e
suggestiva riproduzione delle tinte, la visione di quel
singolare studio
d'ambiente architettonico e storico, ritratto in un rorido
mattino di primavera da un angolo della Piazza del Comune
della storica città di Gabrino Fondulo.
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